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Il ministro della salute, Roberto Speranza, incontra la delegazione Unicef Italia

Molti, e tutti rilevanti per la salute e il benessere dei bambini, i temi trattati durante l’incontro, tenutosi a pochi giorni dal Global Health Summit, organizzato dall’Italia nell’ambito della Presidenza G20 - e dalla Commissione Europea

Oggi, 17 maggio, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ricevuto una delegazione dell’UNICEF, composta da Giovanni Poggini, membro del Consiglio Direttivo dell’UNICEF Italia, Paolo Rozera, Direttore Generale dell’UNICEF Italia, Anna Riatti, Coordinatrice UNICEF per il programma a favore di bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia; la delegazione era accompagnata dal Portavoce dell’UNICEF Italia, Andrea Iacomini.

Molti, e tutti rilevanti per la salute e il benessere dei bambini, i temi trattati durante l’incontro, tenutosi a pochi giorni dal Global Health Summit, organizzato dall’Italia nell’ambito della Presidenza G20 – e dalla Commissione Europea.

La collaborazione tra UNICEF e Ministero della Salute – oltre a valorizzare iniziative già in atto come il programma Insieme per l’Allattamento si svilupperà in particolare su questi temi:

Campagna di vaccinazione contro il COVID (COVAX): l’UNICEF ha un ruolo strategico nella COVAX Facility, l’unica iniziativa globale che sta lavorando con i governi e i produttori per garantire che i vaccini contro il COVID-19 siano disponibili in tutto il mondo sia per i paesi a reddito più alto che per quelli a reddito più basso.

Salute mentale di bambini e adolescenti: il difficile periodo vissuto nell’ultimo anno, determinato dall’emergenza da COVID 19, ha contribuito a portare all’attenzione generale questa problematica; un tema a cui sarà dedicato il prossimo rapporto globale dell’UNICEF “La Condizione dell’infanzia nel mondo”.

L’UNICEF ha posto l’attenzione anche sul programma europeo Child Guarantee che vede la salute dei bambini e degli adolescenti, specialmente quelli appartenenti a gruppi più vulnerabili, come prioritaria per garantire il loro benessere e ‘spezzare il circolo della povertà’. A questo proposito, un richiamo alla necessità di prestare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione minorile che vive in Italia, tra le quali i minorenni stranieri non accompagnati, rifugiati e appartenenti a minoranze.

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