E'di sei morti il bilancio definitivo della sparatoria avvenuta ieri al campus di Molson Coors, a Milwaukee, nello Stato americano del Wisconsin. Cinque sono dipendenti dell'azienda, il sesto è l'aggressore che alla fine si è suicidato. L'allarme è scattato nel primo pomeriggio, quando i dipendenti dell'azienda sono stati informati via email che una persona armata e che sparava era all'interno dell'edificio o vicino alla tromba delle scale del secondo piano dell'edificio 4 su Highland Boulevard. A sparare è stato un dipendente licenziato dalla società, un uomo di 51 anni che dopo la strage si è tolto la vita. La polizia è intervenuta alle 14.11 (ora locale, le 21.11 in Italia). Il campus è stato isolato così come è stata circondata tutto l'area e sono state bloccate le principali strade della zona e sono state chiuse le scuole vicine. Le prime informazioni sull'incidente sono state diffuse da una donna all'interno del complesso di Molson Coors, che ha twittato di almeno “sei o sette persone a terra, incluso l'aggressore”.
Le condoglianze
La Molson Coors Beverage Company è una multinazionale produttrice di birra, fondata nel 2005 dalla fusione tra Molson del Canada e Coors degli Stati Uniti. È il settimo produttore di birra al mondo per volume. L'azienda ha annunciato nei mesi scorsi l'intenzione di chiudere il suo ufficio di Denver e trasferire decine di posti di lavoro nella sede di Milwaukee. Una riorganizzazione per tagliare i costi per far fronte al calo delle vendite legato alla crescente concorrenza. “Queste persone sono andate regolarmente al lavoro oggi, come tantissimi altri. Pensavano che al termine della giornata lavorativa sarebbero tornati a casa. Ma tragicamente non torneranno mai”, ha affermato il sindaco della città, Tom Barrett. Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è soffermato sulla strage, aprendo la conferenza stampa sul coronavirus. Trump ha espresso le sue condoglianze e descritto l'aggressore come un “assassino cattivo”.