Spagna senza limiti
Gioca bene, diverte e si diverte. E’ la meravigliosa Spagna di Luis Enrique che inizia col botto il suo cammino mondiale. Sette a zero ad un piccolo Costa Rica, reso ancora più piccolo dalla monumentale grandezza della formazione spagnola. Un capolavoro, quello di Luis Enrique, il coraggio, non da oggi, di schierare ragazzini che da altre parti sognano di esordire. Giovani di qualità e talento. Prendi Gavi, un faro che illumina a giorno il cielo di Doha. E un attacco che fa paura, Dani Olmo, Asensio, Fernan Torres, tutti a segno in un match dominato dall’alto di una superiorità tecnico tattica indiscutibile. Tutto troppo facile per le Furie Rosse contro un Costa Rica mai in partita, vittima predestinata della squadra di Luis Enrique.
La Spagna è una macchina da guerra, fraseggio nello stretto da paura, verticalizzazioni improvvise che tagliano in due la retroguardia del Costa Rica. Già all’intervallo partita in ghiaccio, con un rotondo 3-0 per effetto dei gol messi a segno da Dani Olmo, Asensio e Ferran Torres. E nella ripresa altri quattro gol dell’insaziabile creatura di Luis Enrique. Fernan Torres cala il poker, poi manita di Gavi. E nel recupero, arrotondano il punteggio Soler e Alvaro Morata. Sette gol, ma soprattutto una prestazione maiuscola. La Spagna c’è e come ha detto Luis Enrique, vuole arrivare fino in fondo.
Germania, pomeriggio da incubo
Incredibile, ma vero. Dopo l’Argentina, cade anche un’altra grande, la Germania, uccellata in rimonta dal Giappone. Peggio il cammino dei tedeschi non poteva cominciare, quasi a rivedere lo spettro di Russia 2018. Al Khalifa International Stadium di Doha, succede tutto nella ripresa, dopo che la Germania domina i samurai, ma non abbastanza per mettere al sicuro il risultato.
E nella ripresa, la sorpresa, che non è quella dell’uovo pasquale, ma di una cocente delusione che rimescola le carte nel girone. Vantaggio Gundogan su rigore, poi la ribaltano Ritsu Doan e Takuma Asano. Fine dei giochi. Bella e possibile, la Germania di Flick, tanto bello da specchiarsi come Narciso e non chiudere una partita che poteva essere archiviata già alla fine della prima frazione. Poi, la ripresa, altra partita, perché i piccoli samurai, come nella storia, non muoiono mai e portano a casa un successo storico. Si complica invece il cammino della Germania che già domenica contro la Spagna potrebbe conoscere il proprio destino. Il via al match è stato però segnato dalla protesta dei calciatori tedeschi. Il capitano Manuel Neuer ha scelto di non indossare la fascia “OneLove” vietata dalla Fifa per evitare l’ammonizione, preferendo la tradizionale “No Discrimination”.
Ma a sfoggiare la fascia, in tribuna d’onore accanto al presidente Infantino, è stata il ministro degli esteri, Nancy Faeser, mentre in campi i giocatori tedeschi, durante la foto ufficiale, hanno coperto le bocche con le mani, con la stessa Federcalcio tedesca che sui social ha espresso il suo dissenso: “Negare la fascia vuol dire negarci una voce”.
Il Marocco ferma la Croazia, ok il Belgio
Partono male i vice campioni della Croazia che all’ora di pranzo, sbattono contro il muro eretto dal Marocco, che gioca un discreto calcio, bravo a spezzare il fraseggio croato. Finisce 0-0 senza tanti rimpianti. In tarda serata il Belgio apre con una vittoria battendo 1-0 il Canada con gol di Batshuayi.
Domani chiusura col botto
Si chiude domani la prima giornata di gara. Scendono in campo il Brasile di Tite, altro grande favorito alla vittoria finale, e il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Nel Gruppo H, fari puntati sui lusitani che affrontano il Ghana (ore 17) vogliosi di iniziare col piede giusto e cancellare qualche malessere di troppo. Nello stesso girone, alle 14 tocca a Uruguay e Corea del Sud. Gruppo G, ultimo a tirare giù le saracinesche della prima giornata, con Svizzera-Camerun alle ore 11 e soprattutto Brasile-Serbia alle ore 20. C’è di che divertirsi.