Le importazioni di armi in Europa sono quasi raddoppiate nel 2022, soprattutto a causa delle massicce forniture all’Ucraina diventata la terza destinazione mondiale. Lo riferisce un rapporto dell’Istituto internazionale per le Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) pubblicato oggi.
Sipri: “Importazioni di armi in Europa quasi raddoppiate nel 2022”
Con un’impennata del 93% in un anno, le importazioni sono aumentate anche a causa dell’aumento delle spese militari di diversi Stati europei come la Polonia e la Norvegia, che dovrebbero accelerare ancora. L’invasione russa in Ucraina “ha provocato un’impennata significativa della richiesta di armi in Europa, che non ha ancora mostrato la sua piena potenza e che condurrà verosimilmente a nuovi importanti aumenti”, ha detto all’Afp Pieter Wezeman, coautore del rapporto annuale da oltre tre decenni.
Arms imports by European states were 47% higher in 2018–22 than in 2013–17. Those by European NATO states were 65% higher.
New SIPRI data on trends in international #ArmsTransfers out now ➡️ https://t.co/qnHO6QwBNV pic.twitter.com/yhdXFLVVIS
— SIPRI (@SIPRIorg) March 13, 2023
Ucraina a parte, la crescita delle importazioni europee ha comunque raggiunto il +35% nel 2022, secondo i dati del Sipri. L’Ucraina, che finora era un importatore di armi debole, è diventata all’improvviso la terza destinazione mondiale – dopo il Qatar e l’India – come conseguenza diretta degli aiuti militari occidentali moltiplicati per 60 nel 2022. Da sola, Kiev ha concentrato il 31% delle importazioni di armi in Europa e l’8% degli scambi mondiali. In particolare, secondo l’istituto di Stoccolma, le forniture a Kiev includono soprattutto equipaggiamenti di seconda mano, tra cui circa 230 pezzi di artiglieria americana, 280 blindati polacchi o ancora oltre 7.000 missili anticarro britannici e sistemi anti-aerei, in questo caso nuovi.
Fonte: Ansa