Scuola mista in pandemia: 50% degli studenti presenti, 50% in collegamento

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Un mix di insegnamento reale e virtuale. “A settembre si deve tornare a scuola, gli studenti ne hanno diritto”, afferma Lucia Azzolina. Il ministro dell’Istruzione precisa a Tgcom24 che “questo vale anche per le scuole elementari: non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe. Io ho sempre fatto una battaglia contro le classi-pollaio”. Il dicastero dellʼIstruzione sta lavorando a un piano per “una didattica mista”, in parte in presenza e in parte online a distanza.
No ai doppi turni

Il governo “non ha mai parlato di doppi turni” per la ripresa della scuola a settembre, puntualizza il ministro chiarendo i termini della futura gestione dell’emergenza coronavirus . L’ipotesi è quella di dividere le classi. “Una metà degli studenti per metà settimana andrebbe a scuola, poi l’altra metà. E comunque si terrebbero sempre gli studenti che sono a distanza collegati, così la socialità resta”.Contro la dispersione

Il 4 maggio “piano piano l’Italia riaprirà”, ma non sarà “un libera tutti, vedremo che cosa accadrà nelle prossime due settimane”. Quanto al problema della dispersione scolastica, Azzolina ha evidenziato che, al di là dell’emergenza sanitaria, il nostro Paese era già “fuori ogni media. Sto lavorando perché non aumenti. Nessuno studente deve rimanere indietro”. “Se pensiamo da dove siamo partiti” la didattica a distanza “è stata un grande successo“, la scuola “non era preparata”, conclude Lucia Azzolina.

Paola Anderlucci: