Il ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha parlato di scuola mentre era a Napoli in visita a Foqus, la scuola al centro dei Quartieri Spagnoli.
“Nessuno sa perfettamente cosa accadrà nei prossimi mesi – ha esordito – ma possiamo attrezzarci e dare strumenti alle famiglie per essere pronti per qualsiasi scenario si presenterà davanti ai nostri occhi”.
Centralità della scuola
Il ministro ha sottolineato la centralità della scuola per genitori, ragazzi e famiglie, con una particolare attenzione ai più bisognosi. “Il polso del Paese che ho è di un Paese che sta riattivando i desideri attraverso la scuola e il protagonismo di bimbi e giovani che avevamo sospeso durante la chiusura della scuola”. “Oggi, anche grazie ai centri estivi che ho voluto sostenere e finanziare, questo è stato riattivato, c’è una esplosione di nuova umanità, ma capisco la fatica e la preoccupazione delle famiglie che hanno delle incertezze”.
Commentando la carenza di insegnanti di sostegno nella ripartenza scolastica, Bonetti ha detto: “Il ministero lavora sulla necessità di tutela del diritto all’educazione e di una comunità accogliente anche per bimbi disabili, la scuola deve diventare il volto di uno Stato che accompagna i cittadini in crescita”. “I nostri ragazzi devono anche di fare un’esperienza adeguata con luoghi e comunità educanti, servono risorse umane e reti territoriali che si devono costruire, come qui a Foqus“, ha detto il ministro, riportata da Ansa.
Maria Paola Gaglione
Il ministro ha commentato anche la recente morte di Maria Paola Gaglione, avvenuta a Caivano nei giorni scorsi, per mano del fratello. “Credo che si debba attivare un processo culturale di tutto il Paese, soprattutto che tocchi la dimensione educativa“.
“Dobbiamo garantire – ha spiegato – universalità dei diritti e costruire una società che riconosca il valore straordinario della diversità. In virtù della diversità costruiamo il nostro essere comunità e una universalità di diritti”. “Quindi – ha concluso – si deve lavorare sul rispetto ma anche sulla valorizzazione dell’altro da sé per farne una costruzione di comunità”.