Alle 22.30 di ieri, è divampato un incendio vicino a due villaggi turistici nella parte alta di Tanaunella, borgo costiero del comune di Budoni, località turistica sulla costa nord-orientale della Sardegna, ai confini con la Gallura. 250 abitazioni dei villaggi turistici di Matt’ e Peru e Sa Raiga, nel comune di Budoni, sono state evacuate precauzionalmente dopo il violento incendio. Il comune di Budoni ha aperto l’anfiteatro comunale Andrea Parodi per ospitare durante la notte un centinaio di turisti, in attesa di rientrare nelle loro abitazioni. Nella struttura dell’anfiteatro comunale, consiglieri comunali, assessori e volontari hanno soccorso i turisti sfollati con acqua, servizi igienici, mascherine e disinfettanti.
È stata chiusa la statale SS 125. I Carabinieri e la Polizia Stradale, intervenuti sul posto, hanno dirottato il traffico sulla statale 131 Dcn. I vigili del fuoco, su un lato della strada, hanno cercato di impedire che il fuoco invadesse anche l’altra parte. Intorno alle 4 del mattino, dopo circa 6 ore di lotta, Vigili del fuoco, barracelli, carabinieri-forestali e volontari coordinati dalla Protezione civile regionale, sono riusciti a domare le fiamme. Allo stato attuale, i danni, però, risultano ingenti dato che sono stati colpiti almeno un centinaio di ettari di sughereti e di macchia mediterranea.
Il punto di Coldiretti
Sono quasi 500 gli incendi scoppiati da nord a sud. Coldiretti, a seguito di un’elaborazione dei dati del Dipartimento della Protezione civile nel periodo compreso dal 15 giugno a oggi, rivela che “è un’estate di fuoco per l’Italia con pesanti danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”. Oltre alla Sardegna sono stati colpiti anche territori dalla Puglia all’Emilia Romagna, dalla Sicilia al Lazio, dalla Calabria alla Campania, dall’Umbria alla Basilicata. Tanti sono gli ettari bruciati, come anche animali morti, alberi carbonizzati, oliveti e pascoli distrutti.
L’associazione agricola spiega, inoltre, che “Il diffondersi dei roghi è favorito dalle alte temperature, con il 2020 che è stato fino adesso di oltre un grado superiore alla media storica classificandosi al quarto posto tra i più bollenti dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi sette mesi: analisi che evidenzia anche la caduta del 30% di pioggia in meno, nonostante le ultime bombe d’acqua e grandine che hanno colpito il nord Italia”.