Saman, uno degli indagati: “Fu strangolata con una corda e gettata nel Po”

Logo Interris - Caso Saman, spunta sms della madre: "Torna, faremo come dici". Gli inquirenti non smentiscono né confermano

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Novità sul caso della scomparsa di Saman Abbas. La 18enne pakistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) nell’aprile del 2021, sarebbe stata tenuta ferma dai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, così da permettere allo zio Danish Hasnain di strangolarla con una corda. Il corpo sarebbe stato poi gettato nel Po.

Sono alcune fasi del delitto raccontate da uno degli indagati, Ijaz, a un altro detenuto, che a sua volta lo ha riferito alla polizia penitenziaria.

Secondo questa ricostruzione la madre della ragazza, Nazia Shaheen, in preda a una crisi di pianto, sarebbe stata allontanata dal marito, Shabbar Abbas. Dopo l’omicidio, entrerebbe in scena un uomo di cui si ignora l’identità. Quest’ultimo avrebbe aiutato la famiglia a finire Saman, infilare il corpo in un sacco, caricarlo su una bici e poi, dopo averlo fatto a pezzi, gettarlo nel fiume. Queste dichiarazioni sono al vaglio dei carabinieri.

La confessione del padre

Ieri era uscita la notizia secondo cui il padre, poco più di un mese dopo la scomparsa di Saman, confessava il delitto della figlia durante una telefonata a un parente in Italia. “Io sono già rovinato – le parole di Abbas nel racconto del parente – avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia”. E ancora: “Io sono già morto, l’ho uccisa io, l’ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l’abbiamo uccisa”, senza fare nomi specifici, ma intendendo con ‘noi’, ha spiegato sempre il parente ai carabinieri, il contesto familiare.

Saman Abbas è scomparsa nel nulla il 1 maggio 2021. Gli inquirenti ipotizzano che la ragazza possa essere stata uccisa dopo aver rifiutato un matrimonio combinato e che il corpo sia stato sotterrato nelle campagne vicino all’azienda agricola dove lavoravano, nelle campagne di Novellara. Ma il corpo non è mai stato trovato.

Milena Castigli: