Rigore sulle cure obbligatorie. “Zaia fa bene a essere assolutamente rigoroso. Io ritengo che prima si ritorna a una normalità in sicurezza e meglio è”, ha risposto il leader della Lega Matteo Salvini a chi gli ha chiesto se è d’accordo con il governatore del Veneto, Luca Zaia sul trattamento sanitario obbligatorio (tso) per i positivi al coronavirus che rifiutano il ricovero.
Rigore
Quanto all’obbligatorietà del vaccino per il Covid, quando sarà disponibile, il segretario del Carroccio, a margine di una visita a un gazebo della Lega a Milano, afferma: “Aspetto che siano i medici a darci indicazioni“. Esiste già una misura di ricovero coatto per chi diffonde epidemie, il quale potrebbe essere punito fino all’ergastolo: è prevista dal codice penale ed è applicata anche in questi mesi per chi si allontana dalla quarantena, osserva all’Ansa Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, a proposito della richiesta del governatore del Veneto, Luca Zaia per il trattamento sanitario obbligatorio ai positivi al coronavirus che rifiutano il ricovero.
Tso
“Credo che ci sia stato semplicemente un problema di interpretazione del termine – spiega all’Ansa Pianese, che ha un’esperienza trentennale in polizia-. Il Tso è una misura di prevenzione adottata quando ci sono persone in stato di alterazione psicofisica, è regolamentato con una legge del 1978 e ovviamente non tiene conto delle evoluzioni degli ultimi mesi sul Covid e i rischi di pandemia. Quindi il primo problema per una sua applicazione alle persone positive al coronavirus sarebbe di tipo normativo. Una persona in possesso delle proprie facoltà viene giudicata tale da un medico o sanitario della Asl ed è previsto un intervento delle forze di polizia, le quali chiamano il 118 richiedendo il Tso”.