La Russia bombarda Kiev, vittime tra i civili. Zelensky: “Ucraina lasciata sola”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky

Quello che si sperava non avvenisse mai – il bombardamento di zone civili – è avvenuto nella seconda notte di invasione (“smilitarizzazione”, secondo il Cremlino) dell’Ucraina da parte della Russia. Un’operazione militare su vasta scala – sette le città bombardate – iniziata ieri notte con l’annuncio del presidente Vladimir Putin di voler difendere il Donbass. 

Ma ad essere colpita oggi è stata la capitale Kiev, a centinaia di chilometri di distanza dal Donbass. Una pioggia di missili russi è caduta nella notte sulla città mentre l’esercito ha assediato varie città lungo la strada tra il confine e la città, arrivando a raggiungere un aeroporto ad appena 130 chilometri dalla Polonia, dove in queste ore è in atto un fitto bombardamento.

L’antiaerea avrebbe ha un velivolo sulla capitale dell’Ucraina

“Le forze russe prendono di mira anche le aree civili dell’Ucraina”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che la Russia dovrà “parlare” con l’Ucraina “prima o poi” per porre fine ai combattimenti. Le forze ucraine “fanno tutto il possibile” per difendere il Paese, ha detto oggi il presidente ucraino elogiando la popolazione per l'”eroismo” che ha dimostrato finora di fronte all’avanzata russa.

Zelensky: “Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra”

“Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra”, ha aggiunto poi Zelensky in un tweet. “Difendiamo la nostra libertà, la nostra terra. Abbiamo bisogno di un’assistenza internazionale efficace. Ne ho discusso con (il presidente della Polonia, ndr) Andrzej Duda. Mi appello ai ‘Nove di Bucarest’ per aiuti alla Difesa, sanzioni, pressioni sull’aggressore. Insieme dobbiamo portare la Russia al tavolo dei negoziati. Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra”: recita il tweet.

Il cosiddetto gruppo dei “Nove di Bucarest” è formato da Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituanuia, Polonia e Slovacchia.

La conta (parziale) delle vittime

L’Ucraina conta finora 137 soldati uccisi e 316 feriti dall’inizio dell’invasione e parla di 800 uomini persi dalle forze russe, che invece non hanno finora fornito alcun dato sulle vittime dell’invasione iniziata poco più di 24 ore fa. Sui numeri non ci sono comunque conferme da fonti indipendenti.

La mobilitazione generale

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha emanato ieri sera un decreto che dispone una “mobilitazione generale” di tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni di età, ai quali è stato fatto divieto di lasciare il Paese. Combattimenti imperversano in tutto il Paese mentre appare sempre più vicino alla meta il piano della Russia di assumere il controllo di Kiev, di cui l’intelligence ucraina ha rivelato alcuni dettagli.

Ieri sera Zelensky, dopo aver partecipato da remoto a un Consiglio europeo svolto a tarda ora a Bruxelles, ha dichiarato sul suo canale Telegram che “forze nemiche di sabotaggio” erano entrate a Kiev avendo come obiettivi lui e la sua famiglia. “Ma io resto qui”, ha detto, aggiungendo polemicamente che l’Ucraina “è stata lasciata sola” a combattere la Russia.

Milena Castigli: