La Sardegna brucia da sei giorni. Non sono infatti state ancora domate le fiamme che da venerdì scorso stanno devastando il Montiferru, nell’Oristanese. Già alle prime ore dell’alba sono tornati in azione i Canadair e gli elicotteri regionali, alcuni dei quali provenienti dalla Francia in supporto all’Italia.
In questo momento le squadre a terra di Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile e volontari stanno lavorando nell’area di Cuglieri e Santu Lussurgiu. In loro aiuto al momento ci sono due Canadair e due elicotteri. Mezzi aerei e squadre a terra in azione anche a Scano Montiferro e San Basilio. È possibile che nel giro di brevissimo tempo vengano dirottati sulle zone più a rischio altri Canadair ed elicotteri. In alcune zone il fuoco avrebbe infatti ripreso vita con piccoli focolai in più parti dell’isola.
La procura apre un’inchiesta per “incendio colposo”
La Procura di Oristano ha aperto un fascicolo sul gigantesco rogo che sta divorando il Montiferru, nell’Oristanese. Lo conferma all’Ansa il procuratore, Domenico Ezio Basso, precisando che l’inchiesta è stata aperta con l’ipotesi di incendio colposo aggravato. Al momento, come anticipano anche i quotidiani locali, non ci sono indagati.
L’inchiesta aperta dalla Procura di Oristano per incendio boschivo colposo aggravato dal rischio per gli edifici e dal danno grave persistente all’ambiente si focalizza soprattutto sul rogo principale, quello partito venerdì 23 luglio dall’auto andata a fuoco mentre era parcheggiata lungo la provinciale 15, all’altezza di Bonarcado.
Un focolaio iniziale che ha divorato 20 ettari di terreno ma che inizialmente sarebbe stato spento, ma poi a causa del forte vento di scirocco e per le alte temperature ha ripreso vigore allargandosi su tutto il Montiferru, spostandosi per oltre 50 chilometri.
L’incendio sarebbe quindi di natura accidentale, anche se bisognerà stabilire come l’auto abbia preso fuoco e soprattutto capire come e perché un incendio, inizialmente domato, si sia riacceso con tanta violenza. Adesso si attende la relazione del Corpo forestale per capire come procederà la Procura: spetterà infatti agli investigatori del Corpo forestale fornire tutti gli elementi agli inquirenti per avere un quadro completo della situazione a attribuire eventuali responsabilità per l’accaduto.
Roghi non accidentali
Ma se per il primo incendio l’ipotesi accidentale è quella più avvalorata, per gli altri due roghi – divampati sempre nell’Oristanese – ci sarebbe invece la mano dell’uomo. Il primo è partito da Usellus e ha raggiunto Villaurbana danneggiando aziende agricole, divorando terreno e distruggendo anche un cantiere Forestale; il secondo, molto più piccolo, nell’area tra Escovedu-Mogorella, ed è stato spento subito.