Un’inchiesta su circa 7000 studenti e studentesse rivela alcuni dati interessanti. L’88% degli studenti preferirebbe un esame di maturità solo orale, sul modello dello scorso anno, piuttosto che con le prove scritte. Inoltre l’84% vorrebbe la reintroduzione della tesina multidisciplinare, considerato dagli studenti come uno dei pochi momenti di elaborazione soggettiva.
Riguardo i criteri di accesso alla maturità, il 77% ritiene che i PCTO e il 90% le Invalsi non debbano essere un criterio di accesso agli esami di Stato. Inoltre il 55% degli studenti e delle studentesse ritiene che la propria classe si trovi indietro con il programma scolastico e 6 studenti su 10 affermano di aver avuto difficoltà con la didattica a distanza.
Le richieste dell’Unione degli Studenti
“Le statistiche di Ipsos per Save the Children e dell’ordine degli psicologi in collaborazione con lo stesso ministero dell’Istruzione – afferma Luca Redolfi, dell’Esecutivo nazionale dell’Unione degli Studenti – hanno dimostrato ampiamente l’incidenza negativa di questi mesi di Didattica a Distanza sulla salute, mentale soprattutto, degli studenti e delle studentesse; considerando inoltre l’attuale fase in cui i docenti in tutto il Paese stanno utilizzando i momenti in presenza per inseguire valutazioni mancanti e programmi didattici arretrati, piuttosto che garantire una fase di recupero, ci sembra inaccettabile pensare che ancora una volta alle incertezze sulla maturità si risponda con l’ennesima riforma contingenziale dell’esame, che con ogni probabilità verrà modificata ancora e ancora, calata dall’alto, senza considerare le necessità degli studenti e delle studentesse. Pretendiamo un incontro con il nuovo ministro Bianchi sul futuro della scuola”.