Attualità

Riaperture cinema e teatri, Regioni: “Almeno due metri di distanziamento”

Almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. È quanto prevede la bozza delle linee guida per la riapertura delle attività, che le Regioni sottoporranno a Governo e Cts. Dalla misure sul distanziamento sarebbero esclusi familiari e conviventi.

L’incontro Regioni-Governo sulle riaperture

Si è svolta questa mattina, 15 aprile, la riunione delle Regioni che dovrà approvare le linee guida messe a punto dai tecnici dei territori per definire le riaperture delle prossime settimane. All’ordine del giorno, anche il fondo sanitario e del fondo per la montagna. Nel pomeriggio è in programma l’incontro col Governo, durante il quale le Regioni porteranno la bozza approvata questa mattina, e una serie di incontri con i ministri sul Recovery plan.

Boschi: “Riaprire prima possibile cinema teatro musica”

Cinema, teatro, musica: bisogna riaprire il prima possibile. Senza false partenze, senza incertezze. Dopo la decisione del Cts, venga stabilita una data certa con un protocollo di sicurezza definitivo. Facciamo tornare a vivere un intero settore: senza cultura non c’è l’Italia”. Lo dice in un tweet Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva, che aggiunge. Ieri, il lavoratori dello spettacolo, per protesta, avevano occupato il Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese (a Roma) voluto anni fa da Gigi Proietti.

Orlando (Lavoro): “Non sparare date ma preparare le riaperture”

Sulle riaperture è intervenuto oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, su Rainews24. “Il nostro compito è preparare le riaperture e non annunciarle per arrivare in modo progressivo a un allentamento”, ha detto Orlando secondo il quale un conto è chiedere percorsi per le riaperture, un altro “sparare date a caso” e “annunciare aperture senza averle preparate”.

Il ministro ritiene anche che bisogna fare “passi lunghi quanto la gamba”, regolandosi in base all’andamento dei vaccini e dalla curva epidemiologica. “Così si rischia di creare disorientamento – ha aggiunto – quando si arriva a punto di equilibrio questo va difeso per dare un messaggio chiaro ai cittadini -. Questo è il metodo che ci dobbiamo dare tutti per evitare evitare passi falsi. Sono contento che ci sia qualche segnale di miglioramento, ma non possiamo comprometterlo con errori e false partenze. Serve gradualità nelle scelte che faremo in ragione del miglioramento dei dati. Evocare aperture senza dati che si rafforzano nella direzione giusta non si fa un favore all’economia”.

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando

Gimbe: “Riaperture determineranno risalita curva epidemica”

In merito alle ipotesi di riaperture in vista dell’estate, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe lancia l’allarme. “Bisogna tener presente che se gli effetti di un’Italia rosso-arancione si protrarranno per almeno 3 settimane,- spiega Cartabellotta – il progressivo ritorno al giallo determinerà una risalita della curva epidemica anche se mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all’aperto per l’aumento delle temperature”.

“Inoltre – aggiunge – in tempi brevi non esiste alcuna possibilità di ridurre i contagi a 50 per 100.000 abitanti al fine di riprendere il tracciamento”. La progressione della campagna vaccinale permetterà di mettere in sicurezza, auspicabilmente prima dell’estate, over 70 e fragili con notevole impatto su ospedalizzazioni e decessi, ma non sulla circolazione del virus. “Ecco perché – conclude – è fondamentale inserire specifici target di copertura vaccinale per le categorie a rischio“.

Milena Castigli

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