Il ruolo di Conte. Sostiene il governatore della Puglia, Michele Emiliano in corsa per la rielezione alle Regionali sul dialogo tra Partito democratico e Forza Italia? “Aprire questo fronte è destabilizzante. Noi dem siamo l’alternativa ai forzisti”.
“In Puglia, nella regione del premier
Conte, l’appello per l’unità giallorossa
va preso più che mai sul serio. L’intesa nazionale Pd-5Stelle non può essere provvisoria. Non tradiamo
Conte“, afferma a
Repubblica Michele Emiliano,
il governatore uscente e ricandidato della Puglia, che nell’ultimo sondaggio
Euromedia Research, stacca in affidabilità di 10 punti
l’avversario Raffaele Fitto e di due punti la
coalizione di centrodestra, nonostante un centrosinistra diviso perché
i renziani corrono da soli. L’ex magistrato si augura di trovare un’intesa con i grillini, “perché
la comunità dei 5S pugliesi può
incarnare questo progetto. L’invito del presidente del Consiglio, Giuseppe
Conte, che ci chiede di mettere da parte le
antiche divergenze, non può restare lettera morta”. E “non si tratta di
convenienza elettorale. Il centrosinistra potrebbe vincere lo stesso le elezioni e i grillini avere un loro
discreto risultato. Ma in ballo c’è un progetto politico che è quello di allearsi nella
regione del presidente del Consiglio, dove c’è un Pd molto innovativo e direi ‘
sovversivo‘ rispetto al Nazareno. Quindi questo è il t
erreno di coltura giusto per un accordo alle regionali”.
Il ruolo di Conte, quindi. “Ci sono due mesi per trovare un accordo con i 5Stelle – evidenzia Emiliano – Non mi rassegno a un ipotetico tempo scaduto. Se ci confrontiamo sui contenuti, il tempo c’è. La mia coalizione è aperta ai 5Stelle prima e dopo le elezioni. Insieme noi Dem e i 5Stelle potremmo spingere verso una nuova capacità di gestire le politiche economiche, a partire dalla scommessa ambientale”. Ivan Scalfarotto, il renziano che è sceso in campo per sfidarlo, non preoccupa il governatore: “non ha alcuna chance, è solo un elemento di spaccatura nel centrosinistra e questo mi addolora. La separazione con il Pd provocata dai renziani sarà difficile da recuperare in futuro. Per questo chiedo ancora: ragionate. Non sono il populista demagogo che i renziani mi accusano di essere, ma certo non sono un signorsì”.