Meno due giorni alle riaperture del 26 aprile e una discussione sulle risorse del Recovery Fund che incontra una nuova battuta d’arresto. Il Consiglio dei ministri, previsto in queste ore proprio per discutere le strategie da adottare per il piano d’azione sui fondi europei, per ora non si farà. Al momento si parla di un rinvio di qualche ora, dal momento che il governo starebbe lavorando per “aggiustare alcune voci”. In sostanza, una riunione esplorativa per capire se, effettivamente, al tavolo di Palazzo Chigi valga la pena di sedersi subito o aspettare ancora qualche giorno.
Il nodo da sciogliere
Va da sé che i tempi cominciano a essere ristretti. E le criticità sospettate ancora parecchie, oltre che su tematiche complesse e sensibili. Il problema è che laddove la maggioranza frena, c’è il rischio di risollevare vecchi polveroni politici in grado, se non di farlo crollare, quantomeno di far pericolosamente traballare il castello di carte. Già di per sé fragile se si considera che alcuni strascichi si trascinano dai resti del governo Conte. Ex premier che, ad esempio, definiva essenziale la questione della proroga del Superbonus fino al 2023. Tema che, per il momento, sembra dividere ancora le forze in seno alla maggioranza.
Superbonus, pressing M5s
I senatori del Movimento Cinque stelle sono stati chiari su questo punto. In una nota congiunta, i pentastellati di Palazzo Madama Cristiano Anastasi, Gianluca Castaldo, Marco Croatti, Gianni Girotto, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro (tutti componenti della Commissione Industria), hanno fatto sapere che il Movimento non retrocederà sul Superbonus. Anzi, “per il M5s sarà molto difficile dire sì al Pnrr qualora non dovessero arrivare garanzie su questa estensione”. E questo perché considerata una “brusca interruzione del percorso avviato” che “avrebbe effetti nefasti su una macchina virtuosa che si è appena messa in moto”.
Il chiarimento dei ministri
Più morbida la linea della delegazione di governo, composta dai ministri Patuanelli, D’Incà, Dadone e Di Maio. “Dopo settimane di lavoro – scrivono – siamo contenti di constatare che nel Pnrr ci siano oltre 10 miliardi di euro per il Superbonus. Inoltre nel fondo investimenti ci sono altri 8 miliardi di euro. La delegazione del Movimento 5 Stelle in Cdm chiederà garanzie nero su bianco affinché nei prossimi provvedimenti economici venga prorogato al 2023″.