“Uscire dalla crisi significa soprattutto investire sulle generazioni future”. È quanto ha scritto l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, in una lettera indirizzata anche al MEF nella quale ha auspicato un recovery plan a misura di minorenne.
Recovery plan a misura di minore
“Da oltre un anno siamo alle prese con una crisi che non ha precedenti – dice Garlatti, recentemente intervistata anche da In Terris sui diritti dei minori –. Nel pianificare il prossimo futuro bisogna rispondere anche ai bisogni di bambini e ragazzi cercando di tener conto del loro punto di vista”.
Cinque i fronti sui quali si è concentrata la Garante nazionale: l’educazione e l’istruzione, il contrasto alla povertà educativa, il benessere e la salute (in particolare quella psichica), i minorenni alle prese con la giustizia e i figli dei detenuti e, infine, le politiche educative e i trasporti.
Asili nido e mense scolastiche
Chiesti asili nido pubblici senza differenze tra regioni quanto a standard minimi. Stesso discorso è stato fatto anche per le mense scolastiche: “Per alcuni bambini rappresentano il pasto più completo e sano della giornata. Non è accettabile che siano presenti nel 95% nelle scuole dell’infanzia del Friuli-Venezia Giulia e solo nel 13,5% in Sicilia”.
Vanno fatti investimenti per riqualificare il patrimonio edilizio scolastico, per formare i docenti, per aumentare i mezzi di trasporto dalla e per la scuola, per la banda larga nelle zone remote del Paese, per assicurare connessione a chi non se la può permettere e per introdurre l’educazione digitale sin dalle prime classi.
Garante: “Contrastare il fenomeno dei NEET”
“Se vogliamo contrastare il fenomeno dei NEET vanno poi valorizzate l’istruzione tecnica e professionale, le competenze STEM e il collegamento università-imprese” sottolinea Garlatti.
“Per prevenire la dispersione scolastica servono sostegni educativi personalizzati e piani territoriali integrati nelle zone a più alto rischio di povertà educativa. Vanno altresì previsti spazi gioco pubblici accessibili ai disabili ogni 10/15 km e ogni 20/25 km nelle aree rurali, oltre a patti educativi di comunità a livello di circoscrizione o di comune e al potenziamento dei servizi sociali”.
Gli altri servizi essenziali
Garlatti ha chiesto pure misure per garantire servizi di psicologia scolastica, più posti nelle neuropsichiatrie infantili, integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali, comunità educative a valenza terapeutica e servizi per le dipendenze dedicati agli adolescenti.
E ancora: digitalizzazione dei fascicoli sanitari dei minorenni e finanziamento di una banca dati per prevenire e contrastare maltrattamenti e violenze.
Il nodo della giustizia minorile
Per la Garante nazionale occorre intervenire anche sul sistema della giustizia minorile: “Vanno migliorati gli istituti penali minorili, separati i minorenni ristretti dai giovani adulti, realizzati edifici ad hoc per l’incontro tra figli e genitori in carcere, va finanziata la costruzione delle case famiglia protette e delle case alloggio per detenute con figli al seguito”. Deve essere infine assicurata la possibilità di svolgere attività sportive, educative e culturali a tutti i bambini e ragazzi, specie quelli in area penale esterna.