Recovery Plan, Conte: “Task force mai sovrapposta ai passaggi istituzionali”

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“Nel 2020 la sfida che abbiamo di fronte non è solo quella di liberare le potenzialità inespresse dell’Italia. In primo luogo dobbiamo serrare i ranghi, per battere il nemico. E serve una solida cooperazione interazionale. Il virus non conosce confini ma attraversa barriere”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo al Rome Investment Forum 2020.

“Stiamo definendo la struttura responsabile del monitoraggio del piano” di resilienza predisposto dal governo per i fondi del Next Generation Eu, “ma questa struttura non sarà sovrapposta ai doverosi passaggi istituzionali”.

Recovery Plan

Il presidente del Consiglio conferma la cabina di regia e la struttura di commissari per accompagnare l’attuazione dei progetti del Recovery Plan, un progetto osteggiato da Italia Viva, arrivata a minacciare la crisi.

Dopo le parole del presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, che domenica aveva sottolineato come la cabina di regia la “avranno tutti” ma il “riferimento rimane il governo”, Conte torna sul punto e ribadisce come il monitoraggio sull’attuazione dei progetti, un piano “ambizioso”, resterà in capo a una struttura extra-ministeriale.

“Il nostro Paese deve farsi trovare pronto e per farlo la strategia si orienterà sulla fiducia, le riforme e gli investimenti, tre assi portanti”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Economia espansiva

Pur “preservando la sostenibilità del debito” la manovra economica “resterà fortemente espansiva. Una riduzione più rapida del deficit di bilancio rischierebbe di compromettere la ripresa”.

Rivoluzione verde

“Saranno gli investimenti pubblici – ha proseguito il Premier – a costituire la pietra angolare del nostro Piano. In coerenza con l’indirizzo forte e innovativo della Commissione europea, intendiamo destinare il 40% delle intere risorse disponibili per il nostro Paese a una vera e propria ‘rivoluzione verde’. Vogliamo aumentare sensibilmente la quota di energia prodotta dalle fonti rinnovabili – il solare, l’eolico e il bio-metano – affinché l’Italia possa conseguire con successo l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni inquinanti, pari al 55% entro il 2030, che abbiamo appena ribadito nell’ultimo Consiglio europeo”, spiega Conte.

Rivoluzione digitale

“Naturalmente, la rivoluzione digitale non riguarderà solo la macchina amministrativa del Paese, ma anche la sua industria, le sue scuole, i suoi ospedali. Non possiamo più permettere che l’Italia sia agli ultimi posti nelle classifiche europee in quanto alla digitalizzazione dell’economia e della società, e che il nostro Paese detenga il triste primato europeo relativo all’incidenza dei giovani cosiddetti “Neet” sul totale della popolazione attiva”.

“Per questa ragione – aggiunge Conte ripreso da Ansa – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza servirà a potenziare tutto il sistema dell’istruzione, assicurando la connessione veloce in tutte le scuole, digitalizzando i curricula scolastici e la formazione dei docenti, aumentando il peso delle competenze Stem e delle lingue nei percorsi formativi, dando nuovo impulso alla formazione terziaria e professionalizzante, rafforzando le interrelazioni fra ricerca e attività produttive con la creazione di centri di eccellenza in vari segmenti di industria, che assicurino un efficace trasferimento tecnologico all’intero mondo produttivo”, sottolinea ancora il premier rimarcando: “E vogliamo farlo, in particolare, assicurando che questi benefici ricadano su tutto il Paese, da Nord a Sud, dalle aree urbane a quelle più interne.”

Verifica di maggioranza

Inizieranno oggi, secondo si apprende, gli incontri del premier nell’ambito della ‘verifica’ della maggioranza dopo le frizioni sulla cabina di regia del Recovery Fund. Il primo a varcare il portone di Palazzo Chigi sarà il Movimento 5 Stelle, che vedrà oltre a Vito Crimi e i capigruppo anche Luigi Di Maio.

Alle 19, invece, è prevista la delegazione del Partito democratico, formata dal segretario Nicola Zingaretti, dal capo delegazione Dario Franceschini, dai rappresentanti del tavolo per le riforme Andrea Orlando e Cecilia D’Elia, e dai due capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci che hanno partecipato al tavolo per le riforme e per il programma.

Fonti di Iv spiegano che, al momento, non è stato pervenuta alcuna convocazione da parte di Palazzo Chigi.

Milena Castigli: