Recovery Fund, ecco le 2 nuove proposte del presidente del Consiglio europeo

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Erano passate le 6 quando il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha deciso di aggiornare alle 16 di oggi il vertice dei 27 sul Recovery Fund, iniziato venerdì scorso alle 10. Il presidente del consiglio europeo ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e una 390. Poi, ha ammonito: “In caso di strappo, presenteremo il volto di un’Europa debole, minata dalla sfiducia”. Le lunghe trattative notturne a Bruxelles sono state interrotte per quattro ore e riprese oggi, 20 luglio, alle 4 del mattino.

Conte: “Due soluzioni”

“Michel non ha anticipato null’altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e una a 390 miliardi”, ha rimarcato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rientrando in albergo in mattinata. La prima soluzione, che comporta comunque un taglio di 100 miliardi rispetto alla proposta della Commissione europea, “condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto, e quella da 390 miliardi un minore sconto”.

Il premier Giuseppe Conte

Merkel&Macron

Entrambe le proposte potrebbero risultare accettabili per la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron. Macron, in queste ore, è anche impegnato sulla triste vicenda dell’incendio (sembrerebbe doloso) della cattedrale di Nantes. E’ il secondo rogo di una grande chiesa cattolica in Francia dopo l’incendio della cattedrale di Notre Dame di Parigi del 2019. Domenica scorsa la Merkel e Macron hanno rifiutato di scendere a patti su una cifra di 375 miliardi affermando che 400 sono il minimo indispensabile per investire nel futuro dell’Unione e combattere la crisi.

Rutte contro tutti

Ieri notte, i cosiddetti Paesi frugali – capeggiati dall’Olanda di Mark Rutte – continuano a tenere alta la barricata, con tanto di richiesta dei meccanismi di rimborso sul bilancio comunitario di 25 miliardi, proposta molto lontana dai 400 miliardi a fondo perduto avanzata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Stiamo tutti sulla stessa linea”, ha detto premier olandese in un punto stampa a margine del Consiglio europeo a chi gli chiedeva se ci fossero delle spaccatura fra i paesi frugali.  La Danimarca e la Svezia sarebbero infatti più aperte all’idea di discutere dei prestiti, mentre Austria e Paesi Bassi ancora molto contrarie.

Austria, Kurz: “Soddisfatti del risultato di oggi”

“Terminati dei negoziati difficili, possiamo essere soddisfatti del risultato oggi. Si continua nel pomeriggio”. E’ quanto ha commentato su Twitter il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, al termine della sessione mattutina. “I negoziati non sono ancora finiti, ma possiamo essere molto soddisfatti di essere riusciti a ottenere una riduzione dell’importo totale, che era la nostra richiesta principale, un aumento degli sconti per l’Austria e la garanzia che investimenti e riforme saranno controllati. E’ davvero un ottimo risultato”, ha spiegato Kurz. Ci sono stati “progressi sulla plastic tax” per le nuove entrate Ue “con cui finanziare il debito”, ha poi detto.

Borse europee in calo

In attesa di sviluppi nel negoziato Ue sul Recovery Fund, Piazza Affari apre in calo dello 0,47%, con l’indice Ftse Mib che perde 20.333 punti. In Europa, lieve calo in Borsa a Parigi -0,22%, Francoforte -0,17, Londra -0,26. Apertura in calo anche per lo spread fra Btp e Bund: il differenziale segna 155 punti contro i 161 della chiusura di venerdì. Sale ai massimi degli ultimi 4 mesi l’euro, +0,3% a 1.1465 dollari, tornando ai livelli di marzo.

Milena Castigli: