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Quello che manca al PNRR sul sistema-giustizia

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Tra poche ore verrà presentato in Parlamento dal premier Mario Draghi il PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che permetterà di accedere ai fondi europei del Recovery Plan.

Il Centro studi Rosario Livatino, che già aveva prodotto su questo tema un  documento nel mese febbraio con particolare riferimento alla parte relativa alla Giustizia, torna a sottolineare la persistenza di gravi lacune. Ciò è attribuibile al mancato adeguamento degli organici dei magistrati e del personale di cancelleria. Il previsto cospicuo finanziamento dell'”ufficio per il processo”, oltre che garantire uno spreco di risorse, rischia di stravolgere la stessa funzione del giudice, mentre la digitalizzazione resta un miraggio se non è orientata dove serve realmente.

Tra i punti trattati nella disamina del Centro Livatino, ci sono:

  • soddisfazione per l’individuazione di risorse per la giustizia, non accompagnate tuttavia da una visione strategica;
  • analisi di quali siano le riforme necessarie alla Giustizia in Italia, con dettagliata disamina delle Le riforme strutturali, di quelle a costo zero e delle riforme da finanziare
  • inutilità dell’istituto dell’“ufficio per il processo”
  • individuazione degli investimenti realmente necessari per il sistema-giustizia, tra cui in particolare alla giustizia civile e alla digitalizzazione dei percorsi;
  • considerazioni sulla giustizia penale e sulla necessità del rafforzamento degli organici giudicanti.

L’articolo completo con tutti gli approfondimenti è disponibile al seguente link: www.centrostudilivatino.it/giustizia-e-recovery-plan-se-non-cambia-restano-sprechi-e-inefficienze/

 

 

Mariangela Musolino: