“L’ambasciata d’Italia a Tunisi e la onlus “Gariwo-La foresta dei Giusti” di Milano hanno reso omaggio all’impegno politico e sociale, ma soprattutto al coraggio e alla determinazione di Lina Ben Mhenni, giovane blogger e attivista tunisina, scomparsa lo scorso gennaio. Un nuovo ulivo nel Giardino dei Giusti dell’Ambasciata ricorda ora le sue numerose battaglie “in difesa delle libertà, della democrazia e della salvaguardia del pianeta, mettendo spesso a rischio la sua vita”. Lo rende noto la rappresentanza diplomatica italiana precisando all’Ansa che “si è tenuta una cerimonia ristretta, con i familiari e gli amici di Lina, alla presenza del ministro dei diritti umani e dei rapporti con le istanze costituzionali e la società civile, Ayachi Hammami.
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“Lina era un’amica dell’Italia e per noi era una persona giusta, che merita di essere qui ricordata, perché nella sua vita ha sempre operato per la giustizia e per il bene. E lo ha fatto con coraggio, resistenza morale e determinazione”, ha spiegato l’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara. “C’è un’altra ragione che ci ha spinto a onorare Lina. Lina è stata e continua a essere un esempio positivo per i giovani e per tutti coloro che hanno perso la speranza. La società democratica e di diritto ha bisogno di esempi positivi. Lina è fonte di ispirazione per chi non accetta di abbandonarsi alla frustrazione”. Il ministro Hammami ha evidenziato, nel suo discorso, che “Lina non seguiva nessuna ideologia di esclusione, né a destra né a sinistra, ma era motivata da valori positivi che accomunano coloro che lavorano a sostegno della democrazia in Tunisia.
L’esempio
Il padre di Lina, Sadok Ben Mhenni, egli stesso militante ed ex prigioniero politico, ha sottolineato che “Lina aveva un rapporto speciale con l’Italia. E l’Italia aveva un rapporto speciale con Lina. Questo rapporto viene dalla nostra storia così lunga, dagli scambi che abbiamo avuto e persino dalle ostilità, perché anche esse rendono più vicini i Popoli”. Il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim, in un messaggio ha concluso: “Il coronavirus ha colpito senza distinzioni l’intera umanità e ci ha fatto capire che abbiamo bisogno di pensare in modo nuovo la solidarietà, la democrazia, la responsabilità. Vivremo in un mondo diverso, che potremo ricostruire solo con una nuova élite politica e morale che ci permetta di superare gli egoismi, le contrapposizioni, i muri tra le nazioni. Per questo Gariwo è impegnata a valorizzare tutte le persone che cercano il dialogo e lottano contro l’odio in nome della pace e del rispetto dell’altro. Lina, che ci ha lasciato così giovane e all’improvviso, è un riferimento morale non solo per la Tunisia, ma per le nuove generazioni di tutto il mondo. Ci ha insegnato il gusto della speranza e non la dimenticheremo”.