A partire dalla giornata di ieri, nella Repubblica Socialista di Cuba, si stanno verificando delle manifestazioni di piazza per protestare contro la mancanza di cibo e di medicine contro la pandemia da Covid -19 che, in questi giorni, vista la particolare recrudescenza, dovuta alla mancanza di vaccini, ha portato le autorità a varare nuove forme restrittive.
Proteste in diverse città
Tanto premesso, l’epicentro di queste manifestazioni di protesta pacifica, è stata la città di San Antonio de los Banos, un centro abitato ubicato a 35 km dalla Capitale, ove un gruppo nutrito di giovani ha marciato pacificamente nelle strade con l’obiettivo iniziale di protestare contro l’aumento dei prezzi dovuti in parte alla crisi economica ed in parte alla pandemia che hanno portato con sé carenza di energia elettrica e di cibo nell’arcipelago caraibico.
Violenta repressione di ogni protesta pacifica
Inizialmente, le locali forze di polizia, hanno assistito alla manifestazione senza intervenire, ma, quando la protesta si è diffusa in tutto il paese, il governo ha dato l’ordine di intervenire alle Forze Armate Rivoluzionarie che hanno agito con estrema violenza nei confronti della manifestazione pacifica facendo intervenire lo squadrone d’assalto denominato Berretti Neri che da molti anni reprime ogni forma di dissenso nel paese e, allo stato attuale, ciò ha causato, il taglio di internet in tutta l’isola e contestualmente dell’energia elettrica per evitare la diffusione delle immagini della repressione all’estero. In particolare, in tutto il paese, vi sono stati diversi arresti dei manifestanti e nella cittadina di Camaguey e stato posto in arresto un sacerdote – Padre Castor Josè Alvarez Defesa – il quale, per aver fatto riferimento all’ interminabili code per gli alimenti che vi sono sull’isola in queste settimane nel corso del Vangelo domenicale e stato fermato con l’accusa di disordine pubblico. In ultima istanza, è utile esemplificare che, da oltre trent’anni, il popolo cubano è sottoposto al razionamento dei beni alimentari di prima necessità, i quali hanno subito un vertiginoso aumento in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid – 19 che, nell’ultima settimana, ha causato la morte di 47 persone ed oltre 6900 nuove infezioni.