Presidenziali in Sri Lanka: si ritira il leader dell’opposizione, domani il voto

Il principale leader dell’opposizione dello Sri Lanka ha annunciato il ritiro della propria candidatura alle presidenziali con cui il Parlamento dovrà eleggere il sostituto di Gotabaya Rajapaska, fuggito all’estero travolto dall’onda di ingenti proteste popolari e da una crisi economica galoppante.

I tre candidati

Elezioni che quindi diventano una corsa a tre. Sajith Premadasa, leader del partito di opposizione, nel ritirarsi dalla corsa “per il bene del mio Paese e del popolo che amo”, ha fatto il suo ‘endorsement’ al candidato Dullas Alahapperuma, ex ministro ai media e all’educazione, dissidente del partito al governo.

Quest’ultimo se la vedrà con il presidente ad interim, Ranil Wickremesinghe, e con il candidato della sinistra, Anora Dissanayake. Il nuovo capo dello stato verrà eletto dal Parlamento dello Sri Lanka con voto segreto che si terrà domani.

Il primo ministro Wickremesinghe, 73 anni, è il favorito. Pur essendo anch’egli bersaglio della rabbia dei manifestanti, ha il sostegno del partito SLPP di Rajapaksa, che ha il maggior numero di seggi in parlamento.

Ex presidente: “Ho fatto tutto per evitare il disastro”

L’ex presidente Rajapaksa, nella lettera di dimissioni letta in Parlamento – ha dichiarato di aver fatto “il massimo” per evitare il disastro economico nel suo Paese, ma che la pandemia ha vanificato i suoi sforzi.

“È una soddisfazione personale per me essere riuscito a proteggere il nostro popolo dalla pandemia nonostante la crisi economica che stavamo già affrontando all’epoca”, ha scritto Rajapaksa. Il Covid-19 ha ucciso più di 16.500 persone nel Paese che conta 22 milioni di abitanti.

Rajapaksa si era però rifiutato di imporre un blocco durante la prima ondata, dicendo ai medici: “Non fatevi prendere dal panico”. Uno dei suoi ministri aveva dichiarato che lo Sri Lanka non aveva bisogno di vaccini stranieri e che i rimedi locali degli sciamani erano più che sufficienti.

Bruciate le riserve auree dello Sri Lanka

Nella sua lettera Rajapaksa ha anche affermato che le riserve valutarie dello Sri Lanka erano già basse quando è entrato in carica nel novembre 2019 e che la successiva pandemia ha devastato l’economia.

I dati ufficiali, tuttavia, mostrano che lo Sri Lanka aveva una comoda riserva di 7,5 miliardi di dollari quando Rajapaksa è salito al potere nel 2019. Il giorno in cui ha lasciato l’incarico, le riserve erano scese a 1 milione di dollari e il Paese è in default da metà aprile. “Le restrizioni tra il 2020 e il 2021 hanno eroso le riserve di valuta estera”, ha dichiarato l’ex presidente.

La lettura della lettera e l’annuncio ufficiale delle dimissioni del presidente da parte del capo del Parlamento non sono stati seguiti da alcun dibattito e la sessione speciale è stata aggiornata dopo 13 minuti.

Milena Castigli: