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Presentato a Bruxelles il “Piano nazionale energia e clima”

Il ministro Gilberto Pichetto ha sottolineato che il Piano è uno strumento pragmatico e condiviso con gli attori della transizione energetica, mirando a sfruttare tutte le fonti energetiche disponibili senza preclusioni

Il Piano Nazionale Energia e Clima (Pniec) conferma gli obiettivi raggiunti nella proposta iniziale di giugno 2023 e, in alcuni casi, supera i target comunitari. Tra le priorità del Piano ci sono: lo sviluppo dell’energia nucleare, la produzione di combustibili rinnovabili, la diffusione di auto elettriche, la cattura e stoccaggio di CO2, le ristrutturazioni edilizie e l’elettrificazione dei consumi finali, in particolare tramite le pompe di calore.

L’Italia ha inviato il piano energia e clima a Bruxelles

I ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale integrato Energia e Clima. Il Pniec – informa una nota – conferma gli obiettivi raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023, superando in alcuni casi anche i target comunitari, in particolare sulle energie rinnovabili.

Il commento del ministro Pichetto

“Oggi il nostro Paese – spiega il ministro Gilberto Pichetto – si dota di uno strumento programmatorio che traccia con grande pragmatismo la nostra strada energetica e climatica, superando approcci velleitari del passato. È un Piano che abbiamo condiviso con i protagonisti della transizione, che non nasconde i passi ancora necessari per colmare alcuni gap, ma si concentra sulle grandi opportunità derivanti dallo sviluppo di tutte le fonti, senza preclusioni. Cito in particolare lo scenario sull’energia nucleare, sia da fissione nel medio termine (a partire dal 2035) che da fusione (a ridosso del 2050), che ci fa guardare avanti a un futuro possibile”.

Gli obiettivi del Piano

Nell’aggiornamento del Piano, oltre alle fonti rinnovabili elettriche, si punta su: produzione di combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno insieme all’utilizzo di biocarburanti che già nel breve termine possono contribuire alla decarbonizzazione del parco auto esistente, diffusione di auto elettriche, riduzione della mobilità privata, cattura e stoccaggio di CO2, ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali, in particolare attraverso un crescente peso nel mix termico rinnovabile delle pompe di calore.

Fonte: Ansa

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