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Presentata la bozza del Recovery Plan, ecco cosa prevede

Sono in totale 222,9 miliardi le risorse che entreranno a far parte del Recovery Fund al vaglio del Governo

Presentata la bozza del Recovery Plan che sarà discussa nella serata odierna al Consiglio dei ministri.

Sono in totale 222,9 miliardi le risorse che entreranno a far parte del Recovery Fund al vaglio del Governo, per un documento legislativo di dimensioni gigantesche, che si articola su 171 pagine e 47 linee di intervento.

Il testo della bozza

Il testo della bozza, che è stata inviata ai ministri in vista del Cdm in programma per la serata di oggi, prevede – riassume Sputnik – diversi vettori di manovra e si riassume in un quello che è definito un Piano nazionale di rilancio e resilienza, suddiviso in un totale 6 missioni, che a loro volta raggruppano 16 componenti atte a realizzare quelli che sono gli obiettivi economico-sociali del piano.

I capitoli di spesa del Recovery Plan

Entrando nel dettaglio delle singole voci di spesa contenute nel Recovery, si inizia con i 46,18 miliardi previsti per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.

Altri 68,9 miliardi saranno invece destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, con 31,98 miliardi per le infrastruttura per una mobilità sostenibile.

Infine, ma non per importanza, ecco anche i 28,46 miliardi per istruzione e ricerca, 21,28 miliardi per inclusione e coesione e 19,72 miliardi per la sanità.

In Italia, il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale, ai quali si aggiungono le tre priorità trasversali donnegiovaniMezzogiorno.

Per il 2021 le risorse, che saranno attinte dal Next Generation Eu, saranno pari a 24,9 miliardi di euro, ma il governo ha già fatto sapere che si tratta di stime preliminari e gli importi potrebbero variare in base all’esito dei negoziati attualmente in corso con Bruxelles.

La riforma dell’Irpef

Tra le maggiori novità del Recovery diverse riforme, che andranno a “rafforzare l’ambiente imprenditoriale, ridurre gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato gli investimenti”.

Previste in questo senso le riforme della concorrenza, della giustizia del mercato del lavoro e, ancora più importante, del fisco con particolare riferimento per l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).

Per quanto riguarda quest’ultima, l’obiettivo delle modifiche legislative è quello di raggiungere una “riduzione delle aliquote effettive sui redditi da lavoro, dipendente ed autonomo, in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio-basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso e incentivare l’occupazione delle donne e dei giovani”.

Non indicata la governance

Per quanto concerne la governance, uno dei capitoli più sensibili e tema di scontro all’interno della stessa maggioranza, il governo ha annunciato che farà la propria proposta in Parlamento.

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