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Prescrizione, c'è l'accordo ma è scontro Conte-Renzi

Cia libera del Consiglio dei ministri alla riforma del processo penale, con tanto di lodo Conte bis sul tema della prescrizione. Un'approvazione che arriva al termine di una giornata estremamente delicata per il governo e, soprattutto, con l'assenza rumorosa delle due ministre di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, dal tavolo dei ministri. Una diserzione annunciata ma che ha notevolmente alzato i toni dello scontro fra il partito dei renziani e il resto della maggioranza: “Quando si lavora con serietà – ha detto il premier Conte in conferenza stampa -, responsabilità e impegno i risultati, seppur faticosi, arrivano. Se si fanno sgambetti, perdiamo la partita. Spiace per Italia Viva, l'assenza è una loro sconfitta”.

La giornata

Estremamente tesa la giornata politica, con lo scontro fra il premier e l'ex premier andato avanti a colpi di dichiarazioni fin dalla mattinata: “Credo che Iv debba darci un chiarimento, non al sottoscritto ma agli italiani”. Era intervenuto duramente il premier Conte sul polverone sollevato da Italia Viva in merito alla riforma del processo penale, ritenendo “surreale e paradossale” l'atteggiamento tenuto dai renziani, con i due ministri (Politiche agricole e Pari opportunità e famiglia) che hanno fin da subito palesato la loro intenzione a non partecipare al Cdm di stasera: “Il non sedersi al tavolo quando si ha un incarico istituzionale – ha detto il presidente del Consiglio – non sarebbe un fatto da trascurare, lo riterrei ingiustificabile”. Il premier spiega che un tale atteggiamento lo si “aspetterebbe da un partito di opposizione che fa un'opposizione aggressiva e anche un po' maleducata… Secondo voi è pensabile che un presidente del Consiglio che siede in una maggioranza si metta a cercarne un'altra? Questo non sono io”.

Il caso

La possibile (diventata poi certa) diserzione di Italia Viva della discussione in Consiglio dei ministri sul lodo Conte bis ha tenuto banco per tutta la giornata. Granitiche le posizioni di Elena Bonetti e, soprattutto, della titolare delle Politiche agricole, nonché capo-delegazione di Iv, Teresa Bellanova, impegnata oggi a Mosca per una visita istituzionale e per nulla propensa a prendere parte alla riunione a Palazzo Chigi. Alcune fonti qualificate di Italia Viva, citate dall'Ansa, riportavano la possibilità di diserzione del Cdm in quanto “siamo contrari al lodo Conte e quindi per coerenza non ci saremo. Il testo del ‘lodo Conte bis’ se lo voteranno gli altri”. Da Mosca, il ministro Bellanova ha fatto sapere che “ora sarà bene che il governo, anziché perdere tempo su norme che Italia viva non sosterrà mai, inizi ad affrontare i temi che devono essere al centro dell’agenda del Paese e ripartire dalla crescita e da un modello di sviluppo che deve generare opportunità di lavoro. Non si tratta di fare un baratto tra posizioni di governo e diritti dei cittadini: per noi il diritto dei cittadini ad avere una giustizia giusta è indiscutibile”.

Renzi: “Il Pd non ha chiaro il lodo Conte”

Nella giornata di ieri, con la bocciatura del lodo Annibali (49 no contro 40 sì), scemava la possibilità sollecitata da Italia Viva di rinviare di un anno la riforma Bonafede, decretando al contempo la ferma opposizione dei renziani sul proseguire la discussione, con lo stesso Matteo Renzi a ribadire che “sulla battaglia della giustizia giusta non molliamo perché è una questione di civiltà”. L'ex segretario dem va poi all'attacco, lamentando la decisione del Nazareno di non votare il lodo presentato dalla deputata: “Se fosse passata la proposta di Lucia Annibali, sarebbe tornata in vigore la legge del Pd fatta da Orlando & Gentiloni. Invece il Pd – incredibilmente – pur di votare contro Italia viva, ha tenuto in vigore la legge populista fatta da Bonafede & Salvini“. E ancora: “Ho come l'impressione che i riformisti del Pd non abbiano compreso che cosa ci sia scritto dentro il Lodo Conte. Appena lo leggeranno e lo capiranno ci sarà da divertirsi. Per chi è interessato a seguire nel merito suggerisco di seguire il Presidente dell'Unione delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza. Quanto a Bonafede, che ci accusa di molestarlo (ma l'ex dj avrà mai letto il codice penale? Lo sa che la molestia è un reato?), noi auguriamo al Ministro buon lavoro. Gli diamo due mesi di tempo. Se le cose cambiano, bene. Altrimenti ci vediamo in Senato“.

Orlando: “Il pantano non è un bene”

Immediata la reazione del Partito democratico, con il vicesegretario Andrea Orlando che suona l'allarme spaccatura dai microfoni di SkyTg24: “Lasciare il governo impantanato all’infinito sulla prescrizione non è un bene, ma i governi possono cambiare e si può andare a votare… Il problema è che le scelte si devono fare dentro maggioranza, noi lavoriamo per rimodulare la prescrizione, dà più risultati fare cose dentro la maggioranza che non con blitz con l’opposizione, indebolisce il governo e non credo che questo convenga anche perché le priorità sono altre. Non mi piacciono i toni né da Iv né da Bonafede, bisogna trovare in concreto la soluzione, non si tratta di slogan ma di meccanismi per giusto processo”. 

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