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Il Premio Nobel per la Pace 2021 assegnato a due giornalisti: Ressa e Muratov

Il Premio Nobel per la Pace 2021 è stato assegnato a due giornalisti: la filippina Maria Ressa e il russo Dmitry Muratov. I due giornalisti sono stati insigniti “per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è precondizione per la democrazia e per una pace duratura”. Un giornalismo “libero, indipendente e basato sui fatti è una protezione contro l’abuso di potere, le falsità e la propaganda di guerra”, si legge nella motivazione.

Per la Fondazione Nobel quelle intraprese dai due reporter sono “battaglie coraggiose” per la difesa della libertà e della democrazia nelle Filippine e in Russia, “nonostante condizioni avverse”.

I Nobel: alcune curiosità

Pochi sanno che la cerimonia di assegnazione si tiene comunemente a Stoccolma con esclusione proprio del premio per la Pace che si assegna ad Oslo. A ogni vincitore viene assegnata una somma in denaro.

Il vincitore è scelto da apposite commissioni: quello per la fisica e la chimica ad esempio è scelto dall’Accademia reale svedese delle scienze, quello per la medicina dal Karolinska Institutet, quello per la letteratura dall’Accademia di Svezia e quello per la pace da un apposito comitato formato da cinque componenti scelti dal parlamento norvegese. Unica eccezione il premio Nobel per l’economia (introdotto solo nel 1969) nominato dalla Banca di Svezia, che annualmente lo finanzia.

Le motivazioni per la vittoria di Maria Ressa

Maria Ressa è una giornalista filippina naturalizzata statunitense, cofondatrice del sito giornalistico Rappler e una delle voci più critiche sull’operato del presidente filippino Rodrigo Duterte. Per questo motivo è stata anche arrestata e condannata.

Per il Comitato del Nobel, la reporter “ha dimostrato di essere un impavido difensore della libertà d’espressione”. Il portale Rappler ha dedicato “un’attenzione cruciale agli omicidi e alla campagna anti-droga” del regime di Duterte. Ressa ha avuto il merito di trattare senza timore “l’abuso di potere, l’uso della violenza e l’autoritarismo crescente” nel suo Paese d’origine. Recentemente, La Corte Penale Internazionale (CPI) ha autorizzato un’indagine sulla ‘guerra alla droga’ del governo filippino, segnata da migliaia di omicidi commessi da funzionari delle forze dell’ordine, che i giudici ritengono costituire crimini contro l’umanità.

Chi è Dmitry Muratov

Dmitry Andreyevich Muratov nel 1993 è stato uno dei fondatori del quotidiano indipendente “Novaja Gazeta“. Dal 1995 è stato caporedattore del quotidiano, per un totale di 24 anni. Il giornalismo basato sui fatti e l’integrità professionale della testata hanno reso Novaja Gazeta “un’importante fonte di informazioni su aspetti censurabili della società russa raramente menzionati da altri media”, afferma il Comitato.

Sei giornalisti del quotidiano sono stati uccisi, tra cui Anna Politkovskaja uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006, ma “Muratov si è rifiutato di abbandonare la linea indipendente” e “ha costantemente difeso il diritto dei giornalisti a scrivere tutto ciò che vogliono su ciò che vogliono, purché rispettino gli standard professionali ed etici del giornalismo”. Per decenni il reporter russo “ha difeso la libertà di espressione in Russia in condizioni sempre più difficili, tra uccisioni e minacce”. Muratov ha “rifiutato di abbandonare la politica indipendente del suo giornale, difendendo i diritti dei colleghi”.

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