Il Ministero per l’Istruzione ha annunciato il Piano per l’estate, destinato agli studenti dai 3 ai 18 anni. Un totale di 510 milioni di euro che verranno investiti nel rafforzamento di quanto è stato appreso in questo anno scolastico in giugno, recupero della socialità in luglio e agosto, accoglienza e avvio delle lezioni a settembre.
“L’emergenza sanitaria – dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità. Per questo abbiamo voluto un Piano di accompagnamento, un ponte tra quest’anno e il prossimo, un’occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità. Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni”.
Le risorse stanziate
Le risorse sono complessivamente 510 milioni: 150 milioni provengono dal decreto sostegni, altri 320 milioni dal PON per la scuola (risorse europee), 40 milioni dai finanziamenti per il contrasto delle povertà educative. Le scuole potranno fare domanda fino al 21 maggio prossimo. I fondi, di cui circa il 70% è destinato alle regioni del Sud, potranno essere spesi sino al termine dell’anno scolastico 2021/2022.
“Con il piano sulle aperture estive delle scuole varato dal ministero dell’Istruzione si scongiura uno dei grandi timori di milioni di studenti e famiglie: essere lasciati soli dopo un anno tanto complicato”, dice il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso.
La soddisfazione di Cisl Scuola e le modalità di svolgimento
Soddisfatta la Cisl Scuola: “Finalmente sul recupero educativo una proposta ben diversa dalle tante, banalizzanti e semplicistiche, sull’allungamento del calendario scolastico”, commenta Maddalena Gissi, segretaria generale del sindacato. Critico invece Pino Turi della Uil Scuola. “Il Piano estivo – sostiene – è solo una pagina di un libro molto più grande da leggere. Serve un progetto culturale e non tanti pezzetti che si incollano a piacere, come un francobollo”. La partecipazione degli studenti ai progetti sarà volontaria come quella dei docenti. Sono previsti moduli e laboratori di educazione motoria, gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali e molto altro. Le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.