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Petrolio: prezzi su del 6% dopo i tagli decisi dall’Opec+, borse incerte

Mossa a sorpresa dell'Opec+ che ha annunciato un taglio della produzione di petrolio a partire dal mese di maggio per tutto il 2023 di 1 milione di barili al giorno

I prezzi del petrolio sono saliti di quasi il 6% sul mercato asiatico questa mattina, dopo che i principali produttori dell’Opec+, guidati dall’Arabia Saudita, hanno annunciato un taglio a sorpresa di oltre un milione di barili al giorno. Il contratto West Texas Intermediate è balzato del 5,74% a 80,01 dollari al barile, mentre il Bre. kkkknt è balzato del 5,67% a 84,42 dollari.

L’Opec+ a sorpresa taglia la produzione di petrolio

Mossa a sorpresa dell’Opec+ che ha annunciato un taglio della produzione di petrolio a partire dal mese di maggio per tutto il 2023 di 1 milione di barili al giorno.

La notizia arriva pochi minuti dopo quella del taglio più massiccio tra i paesi che aderiscono all’organizzazione allargata dei maggiori produttori di petrolio mondiale, quello di mezzo milione di barili che sarà effettuato dall’Arabia saudita.

In dettaglio poi, gli Emirati arabi uniti ridurranno la produzione di 144mila barili, il Kuwait di 128mila. L’Iraq, da solo contribuirà con un taglio di 211 mila barili, il Kazakistan di 78mila, l’Algeria di 48 mila barili al giorno e l’Oman di 40 mila barili. La Russia dal canto suo prolungherà il taglio della produzione, sempre di 500 mila barili al giorno, che già aveva previsto e comunicato, da marzo a giugno, per tutto il 2023.

Borsa: Asia incerta, timori sui prezzi dal taglio dell’Opec

Borse asiatiche in ordine sparso e future su Wall Street e sulle Borse europee in leggero calo in scia alla decisione dell’Opec+ di tagliare la produzione di petrolio di un milione di barili al giorno, mossa che rischia di complicare i piani delle banche centrali nella lotta all’inflazione. Tokyo e Sydney salgono sale dello 0,5%, Seul cede lo 0,2%, Hong Kong lo 0,7% mentre i listini cinesi di Shanghai e Shenzhen avanzano, rispettivamente, dello 0,5% e dello 0,9%. In flessione di qualche decimale i future su Nasdaq e Dow Jones, come pure sull’indice Euro Stoxx 50. Il rischio di un’inflazione più persistente si riflette nella salita dei rendimenti dei titoli di Stato, con i Treasury americani che avanzano di 5 punti base al 3,52%. Il petrolio sale di oltre 4% percentuali, anche se ritraccia dai massimi toccati dopo la decisione dell’Opec+: il Wti, che era balzato fino a 81,69 dollari (+8%), avanza del 4,6% a 79,15 dollari, mentre il brent, salito fino a 86,44 dollari (+8,2%), scambia a 83,6 (+4,6%). Non aiuta l’umore degli investitori il dato sulla fiducia delle grandi imprese giapponesi, sceso ai minimi da dicembre 2020. Oggi sono attesi gli indici pmi manifatturieri dell’Eurozona e degli Stati Uniti, oltre che di Italia e Spagna.

L’Europa apre in cauto rialzo

Avvio in cauto rialzo per le Borse europee, con il rialzo dei titoli petroliferi, alimentato dai tagli dell’Opec+, che sostiene i listini. A Parigi l’indice Cac 40 sale dello 0,26% a 7.341 punti, a Londra il Ftse 100 avanza dello 0,62% a 7.679 punti mentre a Francoforte il Dax è poco mosso a 15.623 (-0,03%). Avvio in rialzo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha iniziato le contrattazioni in progresso dello 0,25% a 27.183 punti

Fonte: Ansa

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