Il nuovo presidente peruviano Francisco Sagasti ha ricevuto la notte scorsa il giuramento dei membri del suo governo formato da 18 ministri, di cui otto donne. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale Andina.
Sagasti si è impegnato a guidare il Perù nella parte finale della legislatura che si concluderà il 28 luglio 2021, dopo lo svolgimento di elezioni generali il prossimo 11 aprile.
Consiglio dei ministri
Il Consiglio dei ministri è presieduto da Violeta Bermúdez, mentre i principali ministeri sono stati attribuiti a Waldo Mendoza (Economia e Finanze), Nuria Esparch Fernández (Difesa), Ismael Rubén Vargas Céspedes (Interno), Esther Elizabeth Astete Rodríguez (Esteri) e Pilar Mazzetti Soler (Sanità), che svolgeva lo stesso incarico nel governo del destituito Vizcarra.
Sagasti
Il Congresso peruviano aveva approvato la nomina a presidente della repubblica ad interim di Francisco Sagasti, deputato della formazione centrista del Partido Morado, lo scorso 17 novembre.
Scontri e violenze
Sagasti è la terza persona a ricoprire questa carica in meno di dieci giorni: si è insediato come terzo capo dello Stato peruviano in una settimana dopo la destituzione di Martin Vizcarra e le “dimissioni irrevocabili” del suo successore, Manuel Merino, a seguito delle violente proteste popolari che avevano portato alla morte di due giovani.
“Invoco la pace e l’unità di tutti i peruviani. Il mio impegno è con il Perù, e farò il massimo dei miei sforzi per garantire la successione costituzionale che il Congresso deciderà”, aveva detto Merino annunciando le proprie dimissioni. “E gli scontri – aveva spiegato l’ex presidente devono essere indagati a fondo dalle autorità competenti per determinare ogni responsabilità”.
La lista Sagasti
La lista capeggiata da Sagasti, che è un accademico nato a Lima e ingegnere industriale di formazione, ha ottenuto 97 voti a favore e 26 contrari.
Insieme a lui sono stati designati rispettivamente come presidente del parlamento e primo vicepresidente Mirtha Vasquez, della coalizione di sinistra del Frente Amplio, e Luis Roel, della formazione di centro-destra di Accion Popular.