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Perché non decolla la fase 2 nel dialogo governo-opposizione

Matteo Salvini e Giorgia Meloni replicano a Silvio Berlusconi che chiede collaborazione con l'esecutivo. Temi della campagna elettorale in Toscana e Marche: Agenzia della entrate e sanità

“Ho chiesto e partecipato personalmente agli incontri con il premier Conte, ho chiesto che ci fosse una cabina di regia al Mef e mandato i rappresentanti di Fratelli d’Italia. Risultato? Zero. Anzi, sembra che sia sempre colpa dell’opposizione, non ho mai sentito qualcuno della maggioranza o un ministro che dicesse “certo potevamo accogliere questo o quest’altro”. Abbiamo scritto e mandato le nostre proposte, sempre. Ma è mai possibile che non c’è ne sia una che vada bene? Siamo stati ignorati o derisi o rappresentati come mostri pericolosi”, afferma leader di Fdi Giorgia Meloni alla Stampa. “Finora non ho motivo di dubitare della lealtà di Berlusconi. Lui è ottimista sulla possibilità di dialogare con il governo, ma io ci sono passata e si renderà conto che troverà il portone di Palazzo Chigi sbarrato”, ha aggiunto. “Il partito del premier, il M5S, passa la giornata a boicottare ogni dialogo perché verrebbe meno quel poco di collante che ha questa maggioranza. Litigano tra grillini, litigano con il Pd, si scannano con Renzi: se aprissero veramente a noi lì dentro salterebbe tutto. Conte a reti unificate dice cosa intende fare, fa appelli all’unità per buttare la palla in avanti e allungarsi la vita, ma a me non interessa allungargli la carriera da premier. Sono convinta che non rilancerà nulla e che superata l’emergenza sanitaria sia necessario un governo scelto dagli italiani”, evidenzia Meloni.

Campagna elettorale

“Sarà una campagna elettorale completamente diversa. Il virus ha cambiato lo scenario. Adesso l’emergenza è economica. Ci sono 8 milioni e mezzo di cartelle esattoriali già partite, con la gente che non può pagare. Noi proponiamo di far pagare solo un 20% in saldo e stralcio: gioverebbe anche allo Stato, che altrimenti non incasserebbe nulla. Stavolta andrò a citofonare all’Agenzia delle Entrate“, afferma a Qn il leader della Lega Matteo Salvini. Sul dialogo con l’esecutivo, “la possibilità di collaborare con il governo l’abbiamo vista sul decreto scuola. Avevamo presentato, fra Camera e Senato, più di cinquanta proposte. Ce ne hanno accolte zero. A Berlusconi dico: per collaborare bisogna essere in due“, rileva Salvini. Sulla possibile corsa solitaria alle Regionali, “non voglio pensare che Berlusconi possa appoggiare un governo di centrosinistra o mettere in piedi qualcosa con Renzi. Quindi credo che il centrodestra sarà compatto“, dice Salvini. “Certo, sulle candidature chiedo di guardare avanti”. Parlando del calo di consenso, “solo noi siamo sempre in mezzo alla gente: nelle piazze, nei mercati, nelle fabbriche. Il lockdown ha penalizzato noi più di tutti. Ma abbiamo già segnali di inversione di tendenza”, sottolinea Salvini. “Swg dà la Lega al 32% nelle Marche e al 25% in Toscana. Con il centrodestra unito in netto vantaggio nelle Marche e vicino al centrosinistra in Toscana”. In merito agli eventuali errori della Lombardia, “il pubblico ministero di Bergamo ha detto che la chiusura di Bergamo e Brescia spettava al governo. Ma io non do dell’assassino a Conte come qualcuno dà a Fontana”, dichiara Salvini. “Noi abbiamo chiesto in parlamento una commissione d’inchiesta sulle responsabilità dei cinesi, che sono sempre più evidenti. Più che prendersela con la Regione Lombardia, bisognerebbe chiedere conto alla Cina“.

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