Oggi ricorre il 40° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Segretario di Stato vaticano. Il cardinale Pietro Parolin è stato, infatti, ordinato sacerdote il 27 aprile 1980 dal vescovo Arnoldo Onisto e incardinato nella diocesi di Vicenza. E’ il più stretto collaboratore di papa Francesco, con il quale condivide la realizzazione della “geopolitica della misericordia” che ha riportato la Ssnta Sede al centro dello scacchiere internazionale. Tra i principali risultati ci sono la preghiera comune per la pace ai Giardini Vaticani tra israeliani e palestinesi, l’ostpolitik e lo storico accordo con la Cina, il primo incontro della storia tra il Pontefice e il patriarca di Mosca, il fondamentale contributo di Roma alla ripresa delle relazioni diplomatiche tra Cuba e Stati Uniti. Il cardinale Parolin ha anche raccolto dall’ex ministro degli Esteri vaticano Achille Silvestrini (da poco scomparso) il testimone alla presidenza di un’importante e beneremerita istituzione culturale e religiosa come la Comunità Villa Nazareth, residenza universitaria che accoglie a Roma da tutta Italia giovani meritevoli e privi di mezzi garantendo un percorso di studi e di formazione di alto livello. La Comunità di Villa Nazareth “si unisce in una preghiera di ringraziamento al Signore per il dono del sacerdozio del nostro presidente”, affidando alla Mater orphanorum il suo ministero a Villa Nazareth e nella Chiesa e partecipando spiritualmente alla celebrazione della messa presieduta dall’arcivescovo Claudio Maria Celli oggi alle 19.20 nella cappella residenziale di Villa Nazareth. Lo scorso Natale il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha rivolto un messaggio ai lettori di Interris.it sul valore dell’accoglienza.
Riferimento spirituale
Pietro Parolin è nato il 17 gennaio 1955 a Schiavon, in provincia e diocesi di Vicenza. Viene educato in una famiglia semplice e profondamente cattolica (il padre ha un negozio di ferramenta e vende macchine agricole, la madre è maestra elementare) e frequenta fin da piccolo la parrocchia del paese. Qui, nel parroco don Augusto Fornara trova un punto di riferimento spirituale che orienta la sua fede e, in particolare, la vocazione sacerdotale maturata in quegli anni. L’esperienza della tragica perdita del padre, morto in un incidente stradale nel 1965, segna la sua infanzia e quella della sorella e del fratello, che ha appena otto mesi. A 14 anni entra nel seminario di Vicenza. Conseguita la maturità classica, continua gli studi di filosofia e teologia.
Accademia
Dopo l’ordinazione sacerdotale di cui oggi ricorre il 40° anniversario, per due anni è vice parroco nella parrocchia della Santissima Trinità a Schio. Poi viene inviato a Roma, dove studia alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1983 entra alla Pontificia Accademia Ecclesiastica e nel 1986 si laurea in diritto canonico alla Gregoriana con una tesi dedicata al Sinodo dei vescovi. Nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1° luglio 1986, presta la propria opera dapprima nelle rappresentanze pontificie in Nigeria, fino al 1989, e in Messico, dal 1989 al 1992, e poi nella sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove lavora fino al 2002. In questo periodo, tra l’altro, accompagna il cardinale Roger Etchegaray nella missione compiuta nel maggio 1993 nel Rwanda, sconvolto dalla guerra civile, e fa parte della delegazione, guidata dall’arcivescovo Tauran, che nel giugno 1997 partecipa alla 19° sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata ad ambiente e sviluppo. Dal 2000 collabora con il vescovo Attilio Nicora su questioni legate all’attuazione della revisione del Concordato lateranense del 1984, con particolare riguardo all’ordinariato militare e all’assistenza religiosa nelle carceri e negli ospedali.
Servizio diplomatico
Il 30 novembre 2002 Giovanni Paolo II lo nomina sotto-segretario della sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, incarico che svolge per quasi sette anni. In questa veste interviene in diversi consessi internazionali, testimoniando in particolare l’attenzione della Santa Sede ai temi della pace e dei diritti essenziali della persona umana, con un sguardo particolare anche ai problemi dello sviluppo economico e sociale mondiale. Particolarmente esperto di questioni riguardanti l’area mediorientale e, più in generale, la realtà geopolitica del continente asiatico, lavora in particolare per tessere e rafforzare i rapporti tra Santa Sede e Vietnam: fa parte delle delegazioni della Santa Sede che si recano nel Paese tra l’aprile e il maggio 2004, nel marzo 2007 e nel febbraio 2009 (quando si riunisce per la prima volta il gruppo di lavoro congiunto sulle relazioni diplomatiche bilaterali) mentre tra giugno e luglio 2005 conduce in Vaticano alcune sessioni di lavoro con una delegazione della commissione governativa vietnamita per gli affari religiosi in visita alla Santa Sede. Contribuisce anche a rilanciare il dialogo tra israeliani e palestinesi, convinto della necessità di un impegno condiviso per creare le condizioni di una pace giusta e duratura. Nel dicembre 2008 è alla guida della delegazione che partecipa ai lavori della Commissione bilaterale permanente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, riunita per portare avanti i negoziati tra le due parti dopo l’Accordo fondamentale sancito nel 1993.
L’episcopato
Il 17 agosto 2009 Benedetto XVI lo nomina arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela. Il 12 settembre successivo riceve l’ordinazione episcopale da Papa Ratzinger nella Basilica Vaticana, conconsacranti i cardinali Bertone e Levada. A Caracas, dove arriva il 3 novembre 2009 e presenta le credenziali il 12 gennaio 2010, lavora in particolare per ristabilire un clima di rispetto e di collaborazione tra governo e Chiesa cattolica, in vista di un impegno comune soprattutto sul terreno della giustizia sociale e della lotta a povertà e delinquenza. Il 31 agosto 2013 Papa Francesco lo nomina suo Segretario di Stato, fissando l’inizio effettivo del suo servizio al successivo 15 ottobre. In quei giorni, però, il presule è costretto a un ricovero a Padova per un intervento chirurgico. E così alla data stabilita, nel corso di una breve cerimonia svoltasi nella biblioteca della Segreteria di Stato, il Pontefice gli dà il benvenuto in absentia, ringraziando al tempo stesso il cardinale Bertone, che lascia l’incarico dopo oltre sette anni. Il 25 ottobre viene dimesso dal nosocomio veneto, ma rimane ancora alcun giorni nella regione natale per la convalescenza. Giunto sabato 16 novembre in Vaticano, Parolin inizia la sua nuova missione lunedì 18, dopo aver concelebrato la messa con il Pontefice a Santa Marta. Il 13 dicembre nella Sala Regia, incontra per la prima volta gli ambasciatori dei Paesi che hanno relazioni con la Santa Sede. Nello stesso mese di dicembre 2013 partecipa ai lavori della seconda riunione del Consiglio di cardinali istituito da Papa Francesco per aiutarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Pastor bonus, la costituzione apostolica promulgata da Giovanni Paolo II nel 1988 per riformare la Curia romana e le sue congregazioni. Parolin è presente poi anche alle riunioni successive e dal luglio 2014 il Papa stabilisce che partecipi a pieno titolo come gli altri otto membri del Consiglio. Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 22 febbraio 2014, del Titolo dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela. In data 26 giugno 2018, con Rescriptum ex Audentia Ss.mi il Santo Padre Francesco decide di cooptare nell’Ordine dei Vescovi il cardinale Pietro Parolin, equiparoandolo in tutto ai cardinali insigniti del titolo di una Chiesa suburbicaria.