Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza Pedro Sánchez Pérez-Castejón, presidente del Governo di Spagna, il quale, successivamente, si è incontrato con mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. I colloqui in Segreteria di Stato si sono soffermati “sui rapporti bilaterali e sulle questioni di comune interesse che riguardano la Santa Sede e la Spagna”. Si legge così in una nota della Sala Stampa della Santa Sede: “È stata pure sottolineata l’opportunità di un costante dialogo tra la Chiesa locale e le Autorità governative”. Infine, “ci si e soffermati su alcune questioni di carattere internazionale, quali l’attuale emergenza sanitaria, il processo di integrazione europea e le migrazioni”.
Non è sempre facile il rapporto con localismi
La politica “è una delle più alte forme di carità”. Ha sottolineato il Papa riprendendo le parole pronunciate da Paolo VI. Nell’incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez, il Papa ha sottolineato che la politica “non è solo un’arte, ma per i cristiani è un atto di carità, nobilita e spesso porta al sacrificio della propria vita”. Un politico ha infatti il dovere di far progredire il Paese e consolidare la nazione. “A volte – ha aggiunto il Pontefice – significa difficoltà di comprensione con i localismi”. “La patria è qualcosa che abbiamo ricevuto dai nostri anziani e che dobbiamo dare ai nostri figli”. Il Papa ha concluso affermando che è “molto triste quando le ideologie prendono il sopravvento” sul destino dei una nazione.
Il Papa cita il libro di Ginzberg
Il valore della politica e della patria è stato al centro di un discorso di Papa Francesco nell’ambito dell’incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez. Il pontefice ha anche citato il libro di “un intellettuale italiano del partito comunista”: Siegmund Ginzberg che ha lo scorso anno pubblicato “Sindrome 1933”. “Vale la pena di leggerlo”, ha detto il Papa spiegando che si riferisce alla Germania e al periodo del nazionalsocialismo, “una patria inventata da una ideologia”. Il libro racconta infatti la salita al potere del nazismo nel 1933 e lo fa con uno sguardo al presente, mettendo il luce analogie e somiglianza con l’attualità.