Papa Francesco è atteso oggi, 3 ottobre, alle 15:00 ad Assisi. Dopo La Lumen fidei (2013) e la Laudato si’ (2015) – che pure nel titolo echeggia l’incipit del Cantico delle Creature – oggi dalla città del Poverello di Assisi Bergoglio firmerà la terza Enciclica, “Fratelli tutti”, sulla fraternità e l’amicizia sociale. Prende così il via dalla tomba del Santo che colse la fraternità in ogni creatura di Dio la nuova tappa del magistero di Bergoglio che, eletto Papa, scelse proprio di portare il nome del Santo umbro.
Il programma
Il Papa – scrive Vatican News – firmerà l’enciclica questo pomeriggio dopo aver raggiunto Assisi alle 15 e aver celebrato la Messa nella Basilica inferiore. Una celebrazione ancora condizionata dalla pandemia, giacché il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, ha riferito le informazioni della Prefettura della Casa Pontificia, secondo cui è desiderio di Francesco che la visita “si svolga in forma privata, senza alcuna partecipazione dei fedeli”, a “motivo della situazione sanitaria”. Appena conclusa a celebrazione, il Papa rientrerà in Vaticano.
La citazione di San Francesco da cui è tratto il titolo dell’Enciclica
Il titolo dell’enciclica trae spunto per il titolo dagli scritti di San Francesco: “Guardiamo, fratelli tutti, il buon pastore che per salvare le sue pecore sostenne la passione dela croce”, scriveva il poverello nelle (Ammonizioni.
Si rifà a un valore centrale del magistero di Francesco, che la sera dell’elezione, il 13 marzo 2013, si presenta al mondo con la parola “fratelli”. Fino alla Dichiarazione di Abu Dhabi dell’anno scorso, anche in questo caso un documento sulla “fratellanza umana” che, dirà Francesco, “nasce dalla fede in Dio che è Padre di tutti e Padre della pace”.
Sorrentino: “Dal gesto del Papa la forza di ripartire”
Con quella del 3 ottobre saranno quattro le visite del Papa ad Assisi, dopo le tappe del 4 ottobre 2013 e quella doppia del 2016, 4 agosto e 20 settembre. Un ritorno che il vescovo della città, Domenico Sorrentino, ha atteso con “commozione e gratitudine”, come si legge in un comunicato.
“Mentre il mondo soffre una pandemia che mette tanti popoli in difficoltà, e ci fa sentire fratelli nel dolore, non possiamo non sentire il bisogno di diventare soprattutto fratelli nell’amore”, scrive monsignor Sorrentino, che parla della “fraternità cosmica” di San Francesco. “Questo gesto di Papa Francesco – conclude il vescovo di Assisi – ci dà nuovo coraggio e forza per ‘ripartire’ nel nome della fraternità che tutti ci unisce”.