Palio dei Normanni: valorizzazione e rievocazione della nostra storia

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Dal 1852 è la principale rievocazione storica del Mezzogiorno e, sfidando le restrizioni per il Covid-19, il Palio dei Normanni torna quest’anno a Piazza Armerina, per raccontare la lotta con i Saraceni e far tornare un pezzo di Sicilia al Medioevo.

Lo spettacolo andrà in scena dal 12 al 14 agosto, anche con un’inedita forma cinematografica. Per vincere la crisi, Il “Palio dei Normanni”, nell’edizione 2.0, diventa anche una proposta innovativa: mediometraggio cinematografico da lasciare ai posteri, un evento teatrale e un “gaming”,  un videogioco basato sulla manifestazione che verrà diffuso tramite i maggiori social network di tutto il mondo.

 

La storia del Palio dei Normanni

I personaggi e i fatti che vengono raccontati fanno parte, da quasi mille anni, della nostra identità, ed animano ancora l’immaginario collettivo tra storia, letteratura e leggenda. Quello di quest’anno sarà un Palio 2.0 con un’offerta virtuale ma anche live anche se con eventi contingentati per motivi di sicurezza.

Questa edizione, spiega l’ideatore del Palio di quest’anno, l’assessore a Cultura e Turismo di Pazza Armerina, Ettore Messina, “sarà realizzata oltre che dal vivo, con cavalli, giostre, costumi, anche in versioni sperimentali e innovative con mediometraggio cinematografico, un evento teatrale e un ‘gaming’, un videogioco basato sulla manifestazione che verrà diffuso attraverso i maggiori social network di tutto il mondo”.

Dedicata a Ruggero d’Altavilla, che nel XII secolo liberò la città dai Saraceni, è una delle rappresentazioni storiche più importanti del Paese e uno degli eventi culturali della Sicilia maggiormente conosciuto all’estero. Il Palio è ispirato alla guerra di liberazione della Sicilia dai Saraceni per opera dei Normanni guidati da Ruggero I di Sicilia, quando le vicende delle conquiste normanne si legarono con la tradizione della città di Piazza Armerina, tra fatti di distruzione, leggende popolari, devozioni religiose e storia, che ancora oggi paiono vive e sembrano acquistare un rinnovato significato di unità e una spinta verso il riscatto e la rinascita culturale. Come dire che, proprio intorno alla riscoperta di un passato condiviso e luminoso, si possono ritrovare quei sentimenti che sono alla base del comune sentire e che riducono le paure della solitudine e le incertezze del futuro.

 

L’edizione 2020

Il primo giorno, il 12 agosto, avviene la consegna delle armi e la benedizione dei cavalieri giostranti. Il 13 viene invece rievocato l’ingresso a Piazza Armerina del re Ruggero al quale vengono consegnate le chiavi della città. Si svolgerà come un momento celebrativo teatrale contingentato in base alle misure Covid e con accessi limitati e controllati dall’acquisto di ticket. Ma la performance sarà resa disponibile a tutti tramite una diretta sui social ufficiali della manifestazione e del Comune.

La Quintana del Saraceno si svolgerà come di consueto il 14 agosto allo stadio comunale Sant’Ippolito, sarà garantita a livello agonistico e sarà possibile godersela in presenza da spettatori (in base alle disposizioni di contingentamento anti-Covid). Anche in questo caso è previsto un ticket. La Quintana del Saraceno consiste in una sfida a cavallo tra i 4 quartieri storici di Piazza Armerina che si contenderanno la conquista del Drappo di Maria Santissima delle Vittorie: Canali in rosso, Casalotto in verde, Castellina in blu e Monte in giallo.

 

Il significato del Palio post lockdown

“La decisione di non rinunciare al Palio dei Normanni 2.0 mette in luce l’importanza, soprattutto in un momento così critico, di ritrovare e condividere sentimenti di unità e coesione attraverso la valorizzazione e rievocazione della nostra storia. Realizzare il Palio quest’anno richiede un grande sforzo collettivo, al fine di mantenere l’alto livello culturale e artistico della manifestazione, nel rispetto però di tutti i parametri di sicurezza per i lavoratori e gli spettatori, garantendo la tutela del distanziamento sociale” spiega Grossi.

E per soddisfare queste esigenze è prevista una nuova forma drammaturgica della manifestazione, curata dalla regista Gisella Calì, che arricchisce di immagini e suggestioni la magia delle edizioni storiche. La messa in scena, infatti, prevede vere e proprie performance che raccontano, attraverso la regia teatrale, i momenti salienti del Palio con attori, danzatori e musicisti professionisti.

Rossella Avella: