I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito otto provvedimenti di custodia cautelare in carcere e il sequestro di una villa, disposti dal gip Piergiorgio Morosini, nel corso dell’indagine Brevis II coordinata dalla Dda. L’indagine è una costola dell’operazione Brevis dello scorso 4 aprile, con la quale erano state arrestate alcune persone ritenute organiche alla famiglia del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli, compreso il boss Giuseppe Calvaruso, tradito dal pranzo di Pasqua in famiglia.
Colpo la clan Pagliarelli
Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori, tutte aggravate dal metodo mafioso.
Le indagini avrebbero confermato il ferreo controllo di cosa nostra sulla risoluzione delle controversie tra privati che avrebbe visto l’intervento risolutivo di quello che è considerato il presunto reggente del mandamento di Pagliarelli. Quest’ultimo sarebbe riuscito ad impossessarsi di una lussuosa villa con piscina, in un’area rurale del Comune di Palermo, sequestrata oggi nel corso dell’operazione.
L’organizzazione si sarebbe occupata del traffico di cocaina, hashish e marijuana e dello spaccio in diverse zone di Palermo. Per l’hashish gli indagati si sarebbero rivolti a un gruppo di corrieri campani che si sarebbero riforniti direttamente nella cittadina spagnola di Malaga e che avrebbero curato il trasporto della sostanza fino al capoluogo siciliano. Per la cocaina, invece, avrebbero fatto riferimento a calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna. Il ricavato dal traffico e dallo spaccio di droga sarebbe servito al mantenimento dei familiari dei detenuti. Nel corso dell’attività erano già state arrestate 3 persone ed è stato deferito in stato di libertà un altro soggetto e sequestrati circa 70 chili di stupefacente e 20.000 euro in contanti.