Capitale del Volontariato 2020 e una tre giorni di celebrazioni: è una Padova entusiasta quella che accoglie il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giunto in città per incontrare autorità e cittadini e parlare di uno dei temi più importanti per il tessuto sociale italiano. D'altronde, ha spiegato il Capo dello Stato – accolto in Fiera dal presidente del Veneto, Luca Zaia e dal sindaco euganeo, Sergio Giordani -, “commette un errore chi pensa che l'impegno volontario, e i valori che esso trasmette, appartengano ai tempi residuali della vita e che non incidano sulle strutture portanti del nostro modello sociale“. Al contrario, sostiene Mattarella, “la dimensione della gratuità , unita alla responsabilità civica e a un forte desiderio di condivisione, produce riflessi e crea interrelazioni con ogni altro ambito della vita sociale. I volontari sono diventati, in questi decenni, veri e propri corpi intermedi della Repubblica, pronti all'intervento di urgenza, impegnati nelle ricostruzioni, nel rammendo delle lacerazioni patite dalle popolazioni, delle ferite presenti nel nostro tessuto sociale – ha concluso – e alle quali non sempre le istituzioni riescono a porre rimedio, nella gestione e nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale”.
Fratellanza e pace
Non dimentica, il Presidente della Repubblica, il prestigio per la città euganea, fresca di nomina a livello europeo come capitale di un aspetto così sostanziale della nostra società che, indifferentemente, può riguardare ogni cittadino nella più assoluta uguaglianza: “E' un prestigioso riconoscimento alla città , alla sua cultura di solidarietà , alla storia di donne e uomini che hanno lasciato tracce preziose e aperto strade su cui altri hanno potuto poi camminare… Al tempo stesso – ha spiegato – è una responsabilità , un impegno che Padova assume affinché questi mesi non si limitino alla pur legittima celebrazione di tante positive esperienze, ma rappresentino un avanzamento per l’intero Paese, una stagione di crescita collettiva”. Il Presidente della Repubblica, infatti, ha ricordato l'importanza del volontariato come strumento per consolidare l'interazione quotidiana degli individui e la loro sensibilità verso i contesti più difficili: “La passione sconfigge l'indifferenza, che inizia nei confronti delle difficoltà e delle sofferenze degli altri e che, nella storia, è giunta a manifestarsi cinicamente persino in presenza di crudeli persecuzioni. Parlo di Placido Cortese (il sacerdote chersino che, durante la Seconda guerra mondiale, prestò opere caritatevoli e operando nella resistenza favorendo la fuga di numerosi cittadini destinati ai campi di concentramento, finendo per essere catturato e ucciso dalla Gestapo, ndr)”. Il Capo dello Stato ha ricordato che “il volontariato è votato alla fratellanza e alla pace. Per sua natura è portato ad alzare lo sguardo oltre i confini del proprio Paese, per guardare all'umanità ”.
Silvia Romano
Il suo discorso, il Presidente della Repubblica lo ha terminato riservando un pensiero a Silvia Romano, la volontaria romana rapita oltre un anno fa in Kenya e della quale non si hanno più notizie certe: “Desidero ribadire qui l’apprensione per le sorti di Silvia Romano, la giovane rapita in Kenya mentre svolgeva la sua opera generosa di solidarietà e di pace. Da Padova-capitale del volontariato non può mancare per lei il nostro pensiero, che si unisce al costante impegno delle istituzioni per ottenerne la liberazione”.