Gli osservatori dell’OSCE hanno dichiarato che le elezioni parlamentari in Azerbaigian si sono svolte in un contesto politico e giuridico restrittivo, senza offrire vere alternative politiche agli elettori. Hanno segnalato la mancanza di pluralismo, un basso profilo della campagna elettorale, la predominanza del partito al governo nelle commissioni elettorali, restrizioni per gli osservatori indipendenti e gravi irregolarità nel conteggio dei voti. Inoltre, la campagna elettorale è stata segnata da arresti di giornalisti e attivisti, portando a diffusa autocensura e apatia politica tra la popolazione.
Osce: mancanza di pluralismo in elezioni in Azerbaigian
“Le elezioni parlamentari in Azerbaigian non hanno offerto agli elettori vere alternative politiche e si sono svolte in un quadro giuridico eccessivamente restrittivo delle libertà fondamentali e dei media”. E’ quanto hanno dichiarato gli osservatori dell’Osce che hanno seguito la campagna elettorale e le votazioni nel paese. “Queste elezioni si sono svolte in un contesto politico e giuridico restrittivo, la cui conseguenza è stata la mancanza di pluralismo politico unita a una campagna elettorale sommessa e di basso profilo, che hanno minato il processo elettorale”, ha dichiarato Michael Creed, Coordinatore speciale della squadra degli osservatori Osce.
Le gravi irregolarità alle elezioni in Azerbaigian
“Inoltre, il predominio degli affiliati del partito al governo all’interno delle commissioni elettorali, insieme alle restrizioni all’accesso per gli osservatori nazionali indipendenti, sono contrari ai principi di trasparenza e inclusività, che sono al centro delle elezioni democratiche” ha aggiunto. Gli osservatori hanno anche sottolineato come sono stati 6,4 milioni gli elettori registrati per partecipare alle elezioni di ieri, circa 1,2 milioni in meno rispetto al numero di cittadini in età di voto, e ciò solleva interrogativi sull’accuratezza dei dati e sull’inclusività del registro degli elettori. Il report degli osservatori evidenzia inoltre “gravi irregolarità e incongruenze nell’applicazione di importanti procedure durante il conteggio dei voti, che hanno sollevato preoccupazioni sull’integrità del processo nel suo complesso”. La campagna elettorale è stata caratterizzata da un aumento degli arresti e delle detenzioni di giornalisti e attivisti della società civile che ha portato a una diffusa autocensura. “In queste elezioni, la mancanza di una vera scelta e di un vero impegno che ha portato a una diffusa apatia politica tra la popolazione è stata abbastanza evidente”, ha dichiarato Lucie Potůčková, capo della delegazione dell’Osce.
Fonte: Ansa