C’è una svolta nelle indagini sul brutale omicidio di Alessio Madeddu, lo chef 52enne di Teulada, in Sardegna, trovato morto giovedì mattina davanti al suo locale “Sabor’e Mari” di Porto Budello. L’uomo era stato trucidato a colpi di accetta.
Il fermo e la confessione
Ad uccidere lo chef, diventato un volto noto grazie alla partecipazione nel 2018 al programma “4 Ristoranti”, condotto su Sky da Alessandro Borghese, sarebbe stato Angelo Brancasi, panettiere di Sant’Anna Arresi.
Brancasi, difeso dall’avvocato Roberto Zanda, ha confessato nella notte l’omicidio di Madeddu. Scrive L’Unione Sarda che il panettiere, davanti al pm Rita Cariello, avrebbe spiegato di aver colpito Madeddu per motivi passionali. Brancasi sarebbe stato geloso della moglie che lavorava al ristorante e con la quale la vittima avrebbe avuto una relazione clandestina.
L’assalto ai carabinieri con una ruspa
Madeddu – noro chef locale e nazionale – era divenuto “famoso” anche per motivi poco lusinghieri. Pochi mesi fa, a marzo, era stato condannato per tentato omicidio nei confronti di una pattuglia di carabinieri. Per lui 6 anni e 8 mesi perché nel novembre 2020 aveva con una ruspa tentato di speronare la gazzella dei militari. E questo solo perché rifiutava di sottoporsi all’alcol test per un incidente stradale che aveva appena provocato: col suo furgone era infatti finito in un fossato. Al rifiuto del test i militari gli avevano ritirato la patente e lui aveva reagito con violenza andando a recuperare una ruspa e tornando sul luogo dell’incidente per ribaltare l’auto dei carabinieri con i militari dentro.