Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ricevuto ieri pomeriggio nello studio Ovale della Casa Bianca (a Washington D.C.) il premier israeliano Benyamin Netanyahu e ha annunciato che renderà pubblico il suo piano di pace per il Medio Oriente oggi, 28 gennaio, alle 12 (ora locale). Un piano che “può essere l'occasione del secolo” e che, a suo giudizio piacerà anche al leader dell'opposizione Benny Gantz. Il piano dovrebbe piacere anche ai palestinesi, di cui spera alla fine di avere l'appoggio. Solo due giorni fa, il 26 gennaio, Trump aveva replicato al ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif – che aveva aperto al dialogo “se gli Stati Uniti dovessero togliere le sanzioni” – rispondendo in un tweet “No grazie!”: “Il ministro degli Esteri iraniano dice che l'Iran vuole negoziare con gli Stati Uniti ma vuole che le sanzioni vengano rimosse”. Gli Usa hanno ripristinato le sanzioni contro la Repubblica Islamica dopo il ritiro nel maggio 2018 dall'accordo internazionale sul nucleare iraniano. Oggi, verranno svelate le carte sulle prossime mosse degli Stati Uniti.
Impeachment
Intanto prosegue il processo per impeachment. Secondo uno dei difensori del presidente Usa, l'avvocato Alan Dershowitz, la descrizione delle azioni di Donald Trump verso l'Ucraina nel manoscritto dell'ex consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton “non costituirebbero un illecito da impeachment”. “Niente nelle rivelazioni di Bolton, anche se vere, si configurerebbero come un abuso di potere o un illecito da impeachment”, ha spiegato Dershowitz. Sia l'accusa, sia il team difensivo del presidente hanno solo 24 ore a testa in due giorni per presentare i propri argomenti di apertura del processo. Seguiranno 16 ore di domande da parte dei senatori. Questo, secondo la risoluzione presentata dal leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnell che, nella pratica, comprime i tempi per accusa e difesa rispetto al processo d'impeachment che fu fatto a Bill Clinton, quando le 24 ore a testa furono spalmate su 4 giorni, e non su due. Dura la reazione di Trump: “Sono fiducioso che essi [ i deputati repubblicani che lavoreranno col suo team difensivo nel processo di impeachment, n.d.r.] contribuiranno a concludere speditamente questa sfacciata vendetta politica per conto del popolo americano”. Sul tema, l'America è divisa: secondo un sondaggio della Cnn della scorsa settimana, il 51% degli americani crede che il Senato dovrebbe condannare e destituire Donald Trump nel processo di impeachment, mentre il 45% pensa che dovrebbe votare contro la condanna e la sua rimozione. Inoltre, il 69% è a favore della convocazione di testimoni che non hanno deposto alla Camera.