Il governo israeliano ha approvato in nottata un lockdown ancora più rigido rispetto a quello già in atto: entrerà in vigore da domani (venerdì) e resterà in vigore fino all’11 ottobre, alla fine delle feste ebraiche. Tutto ciò per evitare un aumento ulteriore dei contagi. Tra i provvedimenti la chiusura dei servizi non essenziali, il blocco delle manifestazioni al di là di un chilometro dalla propria abitazione e in non più di 20 persone.
Le sinagoghe saranno in funzione solo per le cerimonie di Kippur. Alcuni interventi sono stati messi in anche per il settore aereo.
Salgono ancora i casi in Russia
Continua inesorabile la risalita dei contagi in Russia. Nelle ultime 24 ore sono stati infatti registrati 6.595 casi, per un totale di 1.128.836. È il dato più alto dal 12 luglio scorso. I morti sono stati 149, per un totale di 19.948. A Mosca, epicentro della prima ondata, si sono superati i 1.000 contagi. Lo fa sapere il centro nazionale per la lotta al virus, citato dalla Tass.
A Carabanchel e in altri quartieri centinaia di persone hanno protestato nei giorni scorsi, contro un provvedimento che ritengono tardivo e discriminatorio, perché a tornare in lockdown sono le zone più povere, che sono anche quelle con la maggiore pressione su ambulatori e ospedali. Da quando sono entrate in vigore le misure altre 16 zone hanno raggiunto la stessa incidenza del virus e ora il governo regionale non esclude nuove restrizioni per tutta la città.