Nucleare, Aiea: “L’Iran ha iniziato l’arricchimento dell’uranio al 5%”

L’Iran ha iniziato l’arricchimento dell’uranio al 5% in centrifughe situate nel sito sotterraneo di Natanz, rende noto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) in un report citato dalla Tass. Secondo l’accordo sul nucleare iraniano del 2015, il livello di arricchimento dell’uranio di Teheran non deve superare il 3,67%.

Secondo il rapporto dell’Aiea – ripreso da diversi media internazionali -, la prima di tre gruppi di centrifughe IR-6 recentemente installate presso l’Impianto di arricchimento di combustibili (FEP) a Natanz sta ora arricchendo. L’Aiea spiega che l’IR-6 è un modello più avanzato e molto più efficiente dell’IR-1 di prima generazione, l’unico con cui l’accordo gli consente di arricchirsi.

Nel rapporto riservato agli stati membri delle Nazioni Unite, l’Aiea scrive: “Il 28 agosto 2022 l’agenzia ha verificato al Fep che l’Iran stava alimentando UF6 arricchito fino al 2% di U-235 nella cascata IR-6, per la produzione di UF6 arricchito fino al 5% di U-235.”

Iran: prima fornitura di droni alla Russia contro l’Ucraina

Sempre l’Iran ha consegnato alla Russia la prima fornitura di droni iraniani da combattimenti da usare in Ucraina. Lo riporta il Washington Post, citando dirigenti americani.

Cargo russi, secondo il quotidiano, sono partiti dall’Iran il 19 agosto scorso con almeno due tipi di droni, entrambi capaci di trasportare munizioni per attaccare radar, artiglieria e altri target militari: gli Shahed (nei modelli 129 e 191) e i Mohajer-6, entrambi considerati nella linea produttiva top di Teheran e progettati sia per l’attacco che per la sorveglianza.

Il trasferimento dei droni sarebbe stato guastato però da problemi tecnici, pare “alcuni errori informatici nel sistema”: secondo fonti dell’intelligence degli Usa e degli alleati, nei primi test ci sarebbero stati numerosi fallimenti e “i russi non sono soddisfatti”. L’operazione, commenta Ansa, evidenzia i sempre più stretti legami tra Mosca e Teheran e nello stesso tempo le carenze della macchina bellica russa.

Milena Castigli: