“Eravamo impiegati nella zona di via Po e stradone Misa e finché abbiamo potuto abbiamo portato fuori delle persone che gridavano aiuto. In via Tevere erano tante le situazioni critiche ma non riuscivamo a raggiungere le persone e siamo dovuti tornare indietro”. Lo racconta all’Ansa Lorenzo, volontario del gruppo comunale di Senigallia di protezione civile.
“Sentivamo i figli piangere per i genitori anziani imprigionati in casa, non potevano fare nulla e nemmeno noi ci siamo riusciti”, ha aggiunto. Il successivo intervento dei vigili del fuoco ha permesso di trarre in salvo le persone, anche anziane, grazie ai gommoni e alle unità specializzate per il soccorso speleofluviale. Sempre a Senigallia i vigili del fuoco hanno messo in salvo diverse altre persone, tra cui degli anziani, grazie all’utilizzo dei gommoni da rafting.
Maltempo: “Così abbiamo salvato ragazza bloccata in casa”
“Prima dalla finestra di casa mia ho visto un mare spettrale di tronchi che gonfiava il Misa, poi poco dopo, quando il fiume è uscito, ho sentito la ragazza del piano di sotto che urlava, chiedeva aiuto, e con un altro inquilino siamo scesi, abbiamo buttato giù la porta bloccata dall’acqua e l’abbiamo salvata”. E’ il racconto all’ANSA di Paolo, 42 anni, che vive a Senigallia nella zona di via Carducci a pochi passi dal fiume che, come nel 2014, è esondato allagando parti della città.
“E’ peggio di 8 anni fa – spiega Paolo al telefono – ieri è piovuto forse meno che allora in città, ma l’alluvione terribile è arrivata giù dall’entroterra, da Arcevia in poi”.
Ieri verso mezzanotte, quando il fiume è uscito dagli argini, Paolo, che abita al secondo piano, ha sentito gridare. “Era la ragazza del piano di sotto rimasta intrappolata in casa, la porta non si apriva per la pressione dell’acqua. Ho chiamato subito i vigili del fuoco – ha spiegato – ma poi sono sceso, c’era già un altro inquilino del palazzo che stava tentato di sfondare la porta, ci sono voluti alcuni minuti ma ce l’abbiamo fatta. Lei – ha concluso – era terrorizzata”. Ora il 42enne sta cercando di andare a dare una mano a parenti e amici. “Il fiume è sceso un po’, non tanto, ma è sceso, hanno aperto i tombini nelle strade e l’acqua sta defluendo, restano il fango, la devastazione, le lacrime”, ha concluso.
A Senigallia ospitate 90 persone nel centro accoglienza
“Da stanotte ad ora 90 persone accolte al centro di accoglienza predisposto al seminario vescovile di Senigallia in via Cellini. Si tratta per lo più di anziani e nuclei familiari. Ora scatterà il censimento degli sfollati, per comprendere meglio chi potrà tornare in casa, con quale tempistica e quanti invece avranno bisogno di assistenza alberghiera. Abbiamo già ricevuto delle disponibilità da parte degli imprenditori”. Lo afferma Maurizio Mandolini, dirigente dell’area servizi sociali dell’Unione dei comuni “Le Terre della Marca Senone”.
Esperto: “Nubifragio nelle Marche innescato da estate calda”
E’ stato il caldo eccezionale dell’estate 2022 a innescare il violento nubifragio avvenuto sulle Marche. Lo indica Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma, che riunisce Regione Toscana e Cnr. “Il nubifragio nelle Marche è avvenuto dopo un’estate particolarmente calda, durante la quale la temperatura del mare è stata di 4-5 gradi superiore alla media”, ha osservato. Il processo di evaporazione ha portato ad accumulare una maggiore quantità di umidità. “C’è stato così un accumulo di energia che ora il sistema dovrà scaricare per tornare in equilibrio. Di conseguenza l’autunno potrebbe essere particolarmente complesso”.