No Green pass: sgomberato il presidio al varco portuale di Genova

periferia

La Polizia ha sgomberato il presidio dei no Green pass al varco Etiopia del porto di Genova. L’operazione – diversamente dallo sbombero al porto di Trieste dello scorso 18 ottobre – è avvenuta in modo pacifico, senza l’uso di idranti o lacrimogeni, al settimo giorno di protesta. Al momento dell’intervento, al presidio si trovavano una trentina di persone.

La solidarietà delle persone ai manifestanti

Al varco, per mantenere viva la protesta anche durante la notte, era stato allestito un vero e proprio campo base con tende e camper in cui dormire, una cucina e una cambusa. La protesta a varco Etiopia era diventata soprattutto simbolica, scrive Ansa, perché da giorni il presidio non creava disagi all’operatività del porto, se non qualche rallentamento al transito dei tir con gli autisti che venivano invitati a una breve sosta per prendere con i manifestanti un caffè e mangiare un pezzo di focaccia.

Il porto di Genova sempre operativo

Lunedì mattina i manifestanti avevano ricevuto anche la solidarietà di due agenti della polizia di frontiera, che in divisa e con l’auto di servizio avevano portato loro focaccia e dolci ricevendo abbracci e applausi. Durante i giorni della protesta con presidi e blocchi stradali e ai varchi portuali, compreso quello davanti al terminal Psa di Prà, il più grande del porto di Genova, lo scalo ha sempre mantenuto l’operatività. Il numero dei manifestanti era diminuito, dai circa mille dei primi due giorni, ieri era sceso a cento, ma chi protesta contro il certificato per poter lavorare aveva annunciato di voler portare avanti il presidio almeno per tutta questa settimana.

Milena Castigli: