Al primo euroconclave non è stata raggiunta un’intesa sui vertici della nuova legislatura, nonostante ci si aspettasse almeno un accordo di massima sui nomi proposti, considerati solidi. Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha dichiarato che c’è una direzione giusta ma manca ancora l’accordo, promettendo di concludere entro fine mese. I nomi proposti includono Ursula von der Leyen alla Commissione, Antonio Costa al Consiglio, Kaja Kallas agli Esteri e Roberta Metsola confermata al Parlamento.
Euroconclave: intesa rimandata
Intesa rimandata al primo euroconclave chiamato a scegliere i vertici nella nuova legislatura. Nessuna decisione formale era prevista, questo è vero, però ci si aspettava un accordo quantomeno di massima sullo schema, perché la rosa di nomi proposti per i top jobs era giudicata sostanzialmente solida. “Abbiamo una direzione giusta ma in questo momento non c’è accordo”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine della cena dei leader. “È nostro dovere concludere entro la fine del mese”, ha poi rassicurato.
I nomi della quadriglia
La quadriglia prevede Ursula von der Leyen confermata alla Commissione sulle ali del trionfo alle elezioni del Ppe, il socialista portoghese Antonio Costa al Consiglio, la liberale estone Kaja Kallas al ‘ministero degli Esteri’ Ue. La conferma di Roberta Metsola al Parlamento – che però sceglie in autonomia – completa il quadro.
La Meloni solleva un problema di metodo
La premier Giorgia Meloni ha evidenziato problemi di “metodo e di merito”. In particolare, secondo lei, non sarebbe un iter corretto presentare un pacchetto già confezionato di nomi, senza prima aver effettuato una discussione collegiale e complessiva sull’idea di Unione per i prossimi anni. Una linea su cui ha trovato il supporto di alcuni colleghi. Il premier ha anche ribadito che l’Italia chiede di vedersi “riconosciuto il giusto peso”, come Paese fondatore, seconda manifattura d’Europa, terzo Stato per abitanti.
Orban: “Ignorata volontà degli elettori, uniamo le destre”
Un po’ tutti i leader hanno preso la parola, esprimendo la propria opinione sul percorso. Molto duro Viktor Orban, che già aveva incontrato il premier italiano. “La volontà del popolo europeo è stata ignorata”, secondo il premier ungherese che invita le destre a unirsi “contro i burocrati”.
Fonte: Ansa