Navalny su Instagram: “Respiro da solo e mi mancate”

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Alexei Navalny è tornato a rivolgersi ai suoi follower per la prima volta dopo l’avvelenamento del 20 agosto scorso e ha scelto Instagram per farlo. “Mi mancate”, ha scritto Navalny pubblicando una sua foto sul letto d’ospedale di Berlino.

“Non riesco ancora a fare quasi niente ma ieri sono riuscito a respirare da solo per tutto il giorno. In generale sono me stesso. Non ho usato nessun aiuto esterno, nemmeno la più semplice valvola in gola. Mi è piaciuto molto. È processo sorprendente, sottovalutato da molti: ve lo raccomando”, ha scritto Navalny.

Borrell, Russia cooperi pienamente a indagini

Sulla querelle Germania-Russia è intervenuto anche l’Alto rappresentante UE Josep Borrell. “L’avvelenamento di Navalny – ha detto Borrell intervenendo alla plenaria del parlamento europeo – ci ha scioccati tutti, vorrei ribadire in modo irremovibile che condanniamo questo tentativo di omicidio, così lo dobbiamo definire”.

“Il governo tedesco ha confermato il 2 settembre che Navalny è stato avvelenato da una sostanza chimica militare – ha aggiunto -. Adesso ci sono prove inconfutabili che un agente del gruppo Novichok sia stato utilizzato per tentare di assassinare Navalny. L’uso di armi chimiche in qualunque posto, da parte di qualunque attore, in ogni momento ed in qualsiasi circostanza rappresenta una grave violazione del diritto internazionale”, ha detto.

Borrell ha infine “invitato le autorità russe a cooperare appieno a queste indagini ed in particolare con l’organizzazione per il divieto dell’uso delle armi chimiche”.

Mosca, a Omsk nessun veleno, Berlino risponda

Il Cremlino, sul presunto avvelenamento in Siberia di Navalny, continua  a parlare di “messinscena“. La Russia avrebbe “molte domande” da fare alla Germania sui risultati dei test, dato che i medici dell’ospedale di Omsk hanno eseguito una serie di esami approfonditi e Navalny aveva lasciato la clinica senza mostrare segni di avvelenamento.

Lo ha detto il direttore dei servizi segreti esterni della Russia (SVR) Serghei Naryshkin. “È un dato di fatto che nel momento in cui Alexei Navalny ha lasciato il territorio russo non c’erano tossine nel suo organismo di Novichok, un potente nervino prodotto in Russia fino al 1993. Pertanto, abbiamo molte domande per la parte tedesca”, ha detto Naryshkin, citato da Interfax.

Ieri, altri laboratori in Francia e Svezia, oltre a quello in Germania, avevano però confermato l’avvelenamento da Novichok del dissidente russo.

Milena Castigli: