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Il Napoli cede a Madrid, Inter col brivido

Al Bernabeu Azzurri battuti 4-2 dal Real. Nerazzurri sotto 3-0 a Lisbona, la riprendono nella ripresa ed evitano la figuraccia

Il Real spazza via il Napoli. Al Bernabeu la vince il Madrid che si impone per 4-2 sul Napoli al termine di una partita godibile, con la squadra di Mazzarri che se l’è giocata a viso aperto, si è illusa dopo il gol lampo di Simeone, ma ha finito con il pagare dazio davanti allo strapotere di un Real che anche rimaneggiato, è di un altro pianeta.

Così in campo

Si gioca per lo spettacolo al Bernabeu visto che il Real Madrid è già qualificato agli ottavi, il Napoli quasi. Nel Madrid tanti assenti, ben sette titolari. Ancelotti in campo con il 4-4-2: tra i pali Lunin, Carvajal, Rudiger, Alaba e Mendy nei quattro di difesa. In mezzo Valverde, Kroos, Ceballos e la stella Jude Bellingham, davanti la coppia Brahim Diaz-Rodrygo. Napoli che invece Mazzarri schiera con il 4-3-3. Osimhen c’è, ma parte dalla panchina. Tridente offensivo con Politano, Simeone e Kvaratskhelia. In mezzo Anguissa, Lobotba e Zielinski. Linea difensiva con Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Juan Jesus davanti a Meret. Arbitra il francese Letexier.

Poco Napoli, meglio il Real

Un lampo di Napoli e poi, solo Real, anche se al piccolo trotto. Simeone illude gli azzurri firmando il vantaggio dopo una manciata di minuti. Partire col piglio giusto è la squadra di casa, ma al primo vero affondo, il Napoli passa. Kvaratskhelia mette sul secondo palo, Di Lorenzo la tocca di testa in mezzo per il tap in vincente di Simeone. Tutto qui il Napoli, che a stretto giro incassa la veemente reazione del Madrid dopo solo due giri di lancette. Brahim Diaz manda in profondità per Rodrygo, rientra sul destro e poi gran botta che si insacca all’incrocio, imprendibile. Il Real affonda e ogni volta che tocca palla mette sempre in difficoltà gli azzurri. Nuovo accelerata a stretto giro ed ecco il vantaggio con la sventagliata di Alaba che premia l’inserimento di Bellingham che di testa infila di nuovo Meret: 2-1 e partita ribaltata. Poi, si va avanti al piccolo trotto, con qualche accelerata, ma niente di emozionante.

Pareggia Anguissa

Nel Napoli c’è Osimhen che prende il posto di Simeone. E subito il pari con Anguissa che si ritrova tra i piedi una palla vagante e con un destro di controbalzo la scarica alle spalle di Lunin: 2-2. Fuori Ceballos, dentro Joselu nel Madrid che torna 4-3-3. Più animato il Napoli, mentre il Real si muove a sprazzi. Fuori, nel Real, anche Brahim Diaz, dentro Paz Martinez, uno dei tanti canterani di un Madrid incerottato. Si esalta Meret che salva il risultato sul colpo di testa a botta sicura di Antonio Rudiger. Il Real spreca molto, mentre il Napoli si copre: fuori Politano, dentro Cajuste. Meret smanaccia una conclusione di Rodrigo e Joselu a porta vuota in rovesciata manda fuori. E a stretto giro, altro regalo del Madrid. Stavolta Meret salva su bellingham e di nuovo Joselu di testa manda fuori. Il Real spinge e il Napoli non esce più. E il Real la chiude quando il cronometro segna sei alla fine. Erroraccio di Meret che legge male il sinistro da fuori del baby Nico Paz con palla che finisce alle sue spalle: 3-2 Real. Mazzarri gioca la carta Raspadori al posto di Lobotka, mentre Ancelotti manda in campo Lucas Vazquez al posto di Rodrygo. Joselu sbaglia anche la terza occasione consecutiva, mandando alle stelle una splendida palla di Carvajal. A mettere il punto esclamativo sul match, alla fine è proprio Joselu che raccoglie un assist di Bellingham. Stavolta il baby spagnolo segna e chiede scusa. Finisce 4-2 per il Real, che anche senza sette titolari, è di un altro pianeta rispetto ad un Napoli generoso che se l’è giocata. Ma davanti a Blancos, c’è poco da fare.

Inter, pari in rimonta a Lisbona

Finisce 3-3 a Lisbona tra Benfica e Inter, una partita dai due volti: un primo tempo con l’Inter inguardabile e il Benfica che ne segna tre. Poi una ripresa, dove Inzaghi fa entrare qualche titolare e i nerazzurri la riprendono: per il primo posto si decide con la sfida tra Inter e Real Sociedad del 12 dicembre.

Brutta come non mai, magari con tante riserve perché c’è da pensare al Napoli, ma l’Inter di Lisbona del primo tempo, è quella che non avresti mai voluto vedere. Piatta, insignificante, incapace di una geometria che sia una. Tanto che il Benfica passeggia sui resti di una squadra che non può accampare l’alibi degli otto cambi per giustificare una prestazione horror. Così il Benfica fa la voce grossa e la chiude già all’intervallo grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Tanti errori, soprattutto individuali, che puniscono i nerazzurri che in soli quarantacinque minuti incassano tre gol. Figuraccia epocale. Altra musica nella ripresa, perché le urla di Inzaghi hanno fatto il loro effetto. Segnano nel giro di sette minuti prima Arnautovic poi Frattesi che d’improvviso la riaprono. Nell’Inter dentro anche Thuram, Cuadrado e Barella e proprio Thuram va a prendersi un calcio di rigore che Sanchez trasforma per il 3-2 a meno di venti dalla fine. Dentro anche Lautaro perché adesso l’Inter vuole vincerla, con lui in campo anche Dimarco. Il Benfica resta in dieci per il rosso a Silva, l’Inter attacca ma non sfonda. Finisce 3-3, mentre a San Sebastián tra Real Sociedad e Salisburgo finisce 0-0. A decidere il primo posto nel girone sarà la sfida di San Siro la prossima e ultima giornata.

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