“La Russia era ed è ancora pronta a risolvere il problema ucraino attraverso la diplomazia“, ma alle sue condizioni. Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
“E’ opportuno ricordare ancora una volta che tali termini sono stati concordati a Istanbul da entrambe le parti, russa e ucraina”, ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Tass. Successivamente, ha insistito il portavoce, Kiev ha abbandonato quell’accordo, ma Mosca “rimane pronta” a negoziati su quelle basi, che prevedevano in sostanza una separazione delle trattative riguardanti la neutralità di Kiev da quelle sul futuro della Crimea e del Donbass.
Schroeder: “Putin vuole una soluzione negoziata”
L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, amico di Vladimir Putin, ha affermato che il presidente russo vuole una soluzione negoziata della guerra in Ucraina e che l’accordo di luglio sulle spedizioni del grano ucraino potrebbe offrire una possibile via di uscita dalla crisi.
“La buona notizia è che il Cremlino vuole una soluzione negoziata”, ha detto Schroeder al settimanale Stern e alle emittenti RTL/Ntv, aggiungendo di aver incontrato Putin a Mosca la scorsa settimana. “Un primo successo è l’accordo sul grano, che forse può essere lentamente esteso a un cessate il fuoco”, ha aggiunto.
GdF Brescia sequestra 141 milioni di euro all’architetto di Putin
La guerra si gioca anche sul piano economico. La Guardia di Finanza di Brescia ha effettuato stamani un sequestro da 141 milioni di euro tra beni mobili e immobili eseguito nei confronti di Lanfranco Cirillo, imprenditore, 63 anni. Cirillo (conosciuto come “l’architetto di Vladimir Putin” e di altri 44 oligarchi) è accusato di reati fiscali e tributari. Tra i beni sequestrati ci sono abitazioni di lusso, conti correnti, denaro contante, gioielli, opere di arte moderna e contemporanea di autori famosi e persino un elicottero.
Aiea: “A Zaporizhzhia situazione fuori controllo”
Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), ha dichiarato che la situazione relativa alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, sequestrata all’inizio di marzo dalle truppe russe, sta diventando ogni giorno più pericolosa. “Ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato” nell’impianto, ha detto Grossi. “La posta in gioco è estremamente grave e pericolosa”, ha aggiunto, spiegando che “l’integrità fisica dell’impianto non è stata rispettata”.