Morto l’astronauta che fotografò la “Terra che sorge”

Bill Sanders è morto a 90 anni, nello schianto dell'aereo che stava pilotando. Il ricordo del direttore della Nasa: "Ci ha aiutato a vedere noi stessi"

Foto di NASA su Unsplash

E’ deceduto a novant’anni, in un incidente aereo nello Stato di Washington, William “Bill” Sanders, l’autore dello scatto della “Terra che sorge” durante una missione dell’astronave Apollo 8 nel 1968, in quello che è stato il suo unico volo. La foto, chiamata “Earthrise”, fu pubblicata su molti giornali e riviste e resta una delle immagini più iconiche del nostro Pianeta.

L’incidente

Siamo arrivati sin qui per esplorare la luna e la cosa più importante che abbiamo scoperto è la Terra“. Con queste toccanti parole l’astronauta Bill Anders commentò la storica fotografia che scattò la vigilia di Natale del 1968 dall’Apollo 8: il nostro pianeta che come una biglia bianca e blu sorge dalla luna e si staglia nell’oscurità. Venerdì l’autore di quell’immagine iconica – che ha ispirato l’Earth day e il movimento globale per la protezione dell’ambiente – è morto nello schianto dell’aereo che stava pilotando a 90 anni suonati. L’incidente è avvenuto nello Stato di Washington, al largo dell’isola di Jones: secondo la Federal Aviation Association, a bordo del velivolo c’era solo Anders.

Il ricordo

“Ha regalato all’umanità uno dei doni più profondi che un astronauta possa dare. Ha viaggiato fino alla soglia della luna e ci ha aiutato a vedere qualcos’altro: noi stessi“, ha dichiarato il direttore della Nasa Bill Nelson. “Era un grande pilota e ci mancherà terribilmente”, ha aggiunto il figlio Greg.

La missione

Anders ha volato nello spazio solo quella volta, in un viaggio che dai partecipanti è stato poi ricordato come “snervante”, la prima volta che un’astronave con a bordo delle persone ha lasciato l’orbita terrestre bassa. Quando l’Apollo 8 è arrivato a destinazione, i controllori di voli di Houston hanno cominciato a chiedere che aspetto avesse la luna e la risposta degli astronauti fu semplicemente “è grigia”. A un certo punto il capitano della missione Frank Borman ribaltò la navetta e la vista cambiò completamente. “Sono stato il primo a vedere la Terra ed ho esclamato Wow!”, raccontò Anders nel 2015 a proposito di quel momento. Gli astronauti ovviamente cominciarono a fotografare quell’immagine incredibile, qualcuno lesse persino dei passaggi dal libro della Genesi, ma solo un astronauta ebbe l’intuizione di usare un rullino a colori per immortale il bianco e il blu del nostro pianeta. Dopo quella missione Anders è stato uno dei piloti di riserva per lo sbarco sulla luna dell’Apollo 11 ma non è mai partito e nel 1969 si è ritirato dalla Nasa.

La fotografia

“Non avevo idea di come mettere a fuoco sia la Terra che la luna quindi ho cominciato a scattare a mitraglia“, rivelò poi Anders. La foto fu chiamata “Earthrise”, gioco di parole tra alba (‘sunrise’) e la parola terra, e da allora fu pubblicata su migliaia di giornali, copertine di riviste, francobolli. Ancora oggi è una delle immagini più riconoscibili tra quelle scattate nello spazio. Anni dopo lo scatto che lo ha consegnato alla storia confessò di aver capito la ragione del successo della fotografia. “E’ il contrasto con la luna. Vedere quell’orizzonte così brullo e ostile ci ha fatto pensare che alla fine viviamo davvero su un bellissimo piccolo pianeta“.

Chi era

E’ stato il primo presidente della Nuclear Regulatory Commission e quindi ambasciatore degli Stati Uniti in Norvegia negli anni Settanta ma dopo lo spazio il volo è sempre stata la sua grande passione tanto che continuava a pilotare aerei a 90 anni. Lascia la moglie, sei figli e 13 nipoti.

Fonte Ansa