Al grido di “De-found police” (“togliete i fondi alla polizia”) in America nel decimo giorno di proteste per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte di un agente bianco lo scorso 25 maggio, il primo risultato concreto di questo movimento è un’offensiva senza precedenti per ridimensionare e disciplinare i poteri considerati eccessivi delle forze dell’ordine. Accusati di razzismo sistematico, molti corpi di polizia ora subiscono conseguenze immediate e pesanti. Oltre agli agenti di Minneapolis già arrestati e incriminati per l’omicidio di Floyd, anche due agenti di Buffalo (New York) sono agli arresti per brutalità contro un dimostrante. Sanzioni disciplinari, sospensioni, indagini si allargano in varie città d’America per abusi commessi proprio durante la repressione dei cortei di protesta.
Minneapolis
Il gesto più clamoroso viene dalla città dov’è stato ucciso Floyd. La maggioranza del consiglio comunale di Minneapolis, la città in cui è morto l’afroamericano, ha votato per avviare un processo che dovrà portare a un taglio dei fondi alle forze dell’ordine e allo smantellamento del dipartimento di polizia: “L’obiettivo è quello di riformarlo e di ricostruire insieme a tutta la nostra comunità un nuovo modello di sicurezza pubblica che davvero garantisca la sicurezza di tutti”. Così il consiglio comunale di Minneapolis, con una maggioranza qualificata a prova di veto.
New York
Gesto imitato da New York, dove il sindaco Bill de Blasio ha annunciato tagli al bilancio delle forze dell’ordine, per dirottare una parte del loro budget (un totale di 6 miliardi di dollari annui) verso servizi sociali e aiuti ai giovani. Molte altre città americane stanno annunciando in queste ore che vogliono muoversi nella stessa direzione.
Biden incontrerà oggi la famiglia a Houston
Il candidato democratico alla Casa Bianca alle prossime elezioni presidenziali, Joe Biden, sarà oggi a Houston, in Texas, per incontrare privatamente la famiglia di Floyd. Lo conferma l’entourage dell’ex vicepresidente Usa. Il candidato democratico alla Casa Bianca registrerà anche un videomessaggio che sarà trasmesso domani durante la cerimonia funebre nella città d’origine della vittima dove l’ex vicepresidente non parteciperà di persona.
Obama, lottare contro chi divide e diffonde falsità
Un appello a combattere chi fomenta divisioni e diffonde falsità e disinformazione in un periodo in cui gli Usa sono colpiti dalla pandemia e attraversati da proteste e disordini sociali: a lanciarlo è l’ex presidente Dem Usa Barack Obama, rivolgendosi ai giovani americani che nel 2020 si sono diplomati e laureati nel corso di una cerimonia virtuale su YouTube a cui hanno partecipato 70 personalità della politica, della cultura e dello spettacolo tra cui Beyoncé, Lady Gaga e Michelle Obama. Quello dell’ex presidente suona come l’ennesimo affondo contro il neo presidente repubblicano Donald Trump.