Arrestato il latitante Rocco Morabito, uno dei principali capi della ‘Ndrangheta

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Rocco Morabito, uno dei più importanti capi della ‘ndrangheta calabrese, è stato arrestato a João Pessoa, nel nordest del Brasile. Morabito è stato inserito dal ministero dell’Interno italiano nell’elenco dei dieci latitanti più pericolosi al mondo; era al secondo posto dopo Messina Denaro.

Con lui, è stato arrestato anche il narcotrafficante Vincenzo Pasquino, 35 anni; era latitante almeno dal 2019. Entrambi sono stati trovati in un albergo a Joao Pessoa.

Pasquino e Morabito, rispettivamente di Torino e di Reggio Calabria, erano inseriti tra i latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” e nell’elenco dei latitanti pericolosi stilato dal ministero dell’Interno

Operazione sinergica

L’operazione dei carabinieri del Ros, in collaborazione con i Comandi provinciali di Reggio Calabria e Torino, si è svolta in sinergia con la polizia brasiliana e il supporto di Fbi e Dea statunitense. Importante anche il contributo informativo fornito dalle autorità dell’Uruguay: Morabito era evaso dal carcere di Montevideo nel 2019. Dopo l’evasione in Uruguay, sul suo capo pendeva un mandato di cattura emesso dal Supremo tribunale federale (Stf).

Morabito ha 54 anni ed è originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria. Deve scontare in Italia una condanna definitiva a 30 anni di carcere per associazione di stampo mafioso e traffico di droga, e prima dell’arresto era considerato il più importante latitante italiano dopo Matteo Messina Denaro.

Morabito negli anni ’90

Il commento del ministro della Giustizia brasiliano

“L’arresto compiuto dalla polizia federale dimostra, ancora una volta, il nostro impegno nella lotta alla criminalità”, ha commentato il ministro della Giustizia brasiliano, Anderson Torres. “Congratulazioni per la brillante operazione di polizia e di intelligence”.

Guerini: “Cattura Morabito duro colpo alla ‘ndrangheta”

“L’arresto in Brasile del boss Rocco Morabito al termine di un’operazione complessa di Carabinieri, Polizia, Interpol, Dea, Fbi statunitense e investigatori brasiliani è un duro colpo alla ‘ndrangheta. La lotta contro le mafie e l’illegalità è una priorità, congratulazioni alla Magistratura e all’Arma dei Carabinieri e alle Forze di Polizia”: così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini in una nota ha commentato l’arresto del boss tra i dieci criminali più ricercati al mondo. “Il successo di questa brillante operazione è la prova dell’incessante lavoro, in Italia e in complesse attività investigative internazionali, svolto silenziosamente dalle nostre forze di polizia, sempre al servizio dei cittadini” ha commentato Guerini.

Spirlì: “La Calabria non è il dominio dell’antistato”

“Complimenti alle procure distrettuali e alle forze di polizia nazionali e straniere che hanno messo a segno la cattura del narcoboss Rocco Morabito. La Calabria bella, onesta, pulita e operosa non può che celebrare questo arresto e stringersi compatta alle istituzioni della nostra Repubblica”. È quanto affermato dal presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì.

“Questa regione – prosegue Spirlì su Ansa – non è il dominio dell’antistato, non è il regno dei Morabito, dei Mancuso o dei Grande Aracri: è la terra in cui i cittadini sono costretti a lottare con più forza per l’affermazione della legalità; ed è la terra che, giorno dopo giorno, sacrificio dopo sacrificio, sta fornendo all’Italia e al mondo il vaccino contro quel maledetto virus chiamato ‘ndrangheta”.

Milena Castigli: